Lo «spoglio notturno» non è un vantaggio

Lei ha già deciso per quale partito o per quale alleanza votare? IL CITTADINO Lo «spoglio notturno» non è un vantaggio O scrutinio dei voti per la Seconda Repubblica inizierà alle ore 22 del 28 marzo. Lo stabilisce un decreto-legge (già ratificato dal Parlamento), emanato in extremis dal governo per consentire agli ebrei di votare fino alla tarda serata di lunedì. Ma, per evitare errori nel computo dei voti e delle preferenze, non sarebbe stato opportuno far slittare lo spoglio a martedì mattina? E chi può garantire che lo stress al quale saranno sottoposti presidenti di seggio e scrutatori e le molte novità del nuovo sistema elettorale non possano giocare un brutto scherzo? La questione non è di poco conto. Per la prima volta nel nostro Paese, infatti, i seggi resteranno aperti per due giorni interi. Per le politiche si è sem- fire votato fino alle 14 di unedì, mentre quest'anno sarà possibile dalle 8 fino alle 22. La riforma della legge elettorale varata dalle Camere il 4 agosto scorso, prevedeva, invece, che si votasse solo nella giornata di domenica. Lo slittamento alle 22 del lunedì si è reso necessario per non impedire l'esercizio del diritto di voto ai cittadini italiani di religione ebraica che altrimenti sarebbero stati ingiustamente penalizzati perché, coincidendo il 27 marzo con il Pesach, cioè con la Pasqua ebraica, non si sarebbero potuti recare ai seggi fino al tardo pomeriggio del lunedì (la decisione, come si ricorderà, è stata presa dal governo Ciampi dopo molte proteste). Va, tuttavia, rilevato che se gli ebrei potranno votare, resteranno, invece, ancora una volta ingiustamente esclusi dal voto migliaia di marittimi italiani imbarcati su navi battenti la nostra bandiera, nonché i piloti e il personale di volo a bordo di jet Alitalia. E' una grave lesione ai diritti fondamentali di un'intera categoria di cittadini che dovrebbe essere al più presto sanata dal Parlamento. Lo spostamento dell'inizio dello scrutinio alla nottata del 28 marzo deciso I dalla legge potrebbe, però, I determinare non pochi in¬ convenienti. Innanzitutto le Camere non hanno forse tenuto conto che il 28 marzo i seg- §i resteranno aperti per en 14 ore, dalle 8 alle 22. Di conseguenza aumenterà sensibilmente il numero dei votanti e, quindi, il numero delle schede da scrutinare. E, poiché ogni elettore avrà a disposizione tre schede, una per il Senato e due per la Camera (una con il sistema maggioritario, l'altra con quello proporzionale), non è azzardato ipotizzare che lo spoglio non terminerà prima dell'alba. Ma quanti presidenti di seggio e scrutatori potranno resistere ad un simile stress? Per di più con il nuovo sistema maggioritario il numero dei partiti, anziché diminuire, è, invece, paradossalmente aumentato. Decine e decine di nuovi simboli che, da un lato, renderanno più difficile per il cittadino individuare esattamente le nuove formazioni politiche e, dall'altro, complicheranno lo spoglio dei voti. Insomma, di fronte al serio rischio di errori, sarebbe stato opportuno il rinvio dello scrutinio al martedì mattina quando i presidenti di seggio e gli scrutatori, più riposati, avrebbero potuto meglio affrontare il delicato compito del computo dei voti. In ogni caso, anche iniziando lo spoglio la notte del lunedì, i dati ufficiali si conoscerebbero soltanto martedì mattina, tenendo conto dell'enorme numero di schede da scrutinare. Pertanto i quotidiani e i telegiornali dovrebbero basarsi esclusivamente sugli exit-poli effettuati a campione all'uscita dai seggi. Tanto vale, quindi, per evitare errori che lo spoglio delle schede inizi martedì mattina. Pierluigi Franz inzj

Persone citate: Ciampi, Pierluigi Franz