E Scalfaro si congratula
E Scalfaro si congratula E Scalfaro si congratula Magnabosco: «Un accordo equilibrato» UN RESPIRO m SOLLIEVO LROMA A soddisfazione è una merce che si vende all'ingrosso nei corridoi del ministero del Lavoro quando il ministro Giugni, gli uomini della Fiat e i sindacalisti escono dall'ultimo round del negoziato. Sono entrati in quelle stanze martedì della scorsa settimana, lì hanno anche bivaccato un paio di notti, hanno passato giornate interminabili ad attendere una risposta, o attaccati a un telefonino, ma ora l'accordo è fatto. Esulta il ministro Giugni, è lui che ha ricucito lo strappo, è lui che tutte le telecamere vanno a cercare. Arriva anche una telefonata di congratulazioni dal presidente Scalfaro. «E' stata una trattativa difficile - dice Giugni - che oggi ha attraversato una fase di notevole crisi, superata solo grazie all'impegno comune di azienda e sindacato». Per il direttore del personale di Fiat Auto Maurizio Magnabosco «è un accordo equilibrato che concilia i problemi di competitività della Fiat con le esigenze occupazionali del sindacato, permettendo di dare avvio al piano industriale e di investire in un contesto di stabilità». E mentre i rappresentanti della Fiat confermano che Mirafiori «non verrà smantellata», si dicono soddisfatti per la possibilità di ap- plicare il loro piano con l'assenso e non con l'opposizione del sindacato. E i sindacati? Sotto i riflettori c'è Susanna Camusso. L'assenso all'accordo è una sua vittoria personale contro le dure opposizioni interne che ci sono state nella Fiom. ma lei vuole soprattutto sottolineare che questa «non è una marcia indietro». Le strutture regionali di Piemonte, Lombardia e Campania - che fino a poche ore prima erano ferocemente contrarie all'accordo, «hanno accettato l'accordo - spiega lei - dopo la "novità" rappresentata dalla dichiarazione del ministro». E comunque l'accordo, aggiunge la Camusso, «consente di ottenere risultati importanti, correggendo il piano industriale della Fiat, introducendo impegni e prospettive non legati solo ai veicoli tradizionali e usando ammortizzatori sociali nuovi rispetto alle pregiudiziali che aveva la Fiat». Soddisfatti, soddisfattissimi, anche i rappresentanti di Firn, Uilm e Fismic, che hanno visto sparire il fantasma - fuggevolmente apparso sulle trattative - di un accordo separato. «Questo è un atto sindacale di grande responsabilità nell'interesse di tutti i lavoratori, e in particolare di quelli che sono più esposti, cioè di coloro che sono in cassa integrazione a zero ore o in esubero congiunturale», commenta il segretario del Fismic Giuseppe Cavalitto. Per Pier Paolo Baretta, segretario nazionale della Firn «la soluzione unitaria è importante. Le quattro organizzazioni hanno aderito all'accordo, ciascuna con le sue modalità, e abbiamo ottenuto dai ministro Giugni l'impegno a garantire i problemi che sono sorti dal piano industriale». Batte sul tasto dell'unità sindacale anche il segretario della Uilm Roberto Di Maulo: «Il fatto che l'adesione sia stata raggiunta unitariamente dimostra che offre la migliore tutela possibile per i lavoratori della Fiat. E' importante anche che l'azienda e i sindacato si siano impegnati a gestire insieme un processo di ristrutturazione complicato, che può però portare i suoi frutti». [f. man.] Il segretario della Cgil Trentin e l'amministratore della Fiat Romiti
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