LA LINEA DEL DIALOGO di Luciano Gallino

LA LINEA DEL DIALOGO LA LINEA DEL DIALOGO SINO all'ultimo la trattativa Fiat, conclusasi positivamente ieri sera grazie anche all'appassionata mediazione del ministro Giugni, ha rischiato di fallire per l'intransigenza dei metalmeccanici Cgil, mentre Cisl e Uil erano ormai pronte a firmare. Ma questa volta bisogna sottolineare che la divisione non è passata tra le diverse confederazioni, bensì entro la stessa Cgil, ovvero all'interno della Fiom che di essa è il braccio metalmeccanico. Nella Fiom sono convissute per decenni due anime, quella comunista, largamente dominante, e quella socialista. Adesso le anime sono diventate tre: quella pidiessina, erede di tendenza ormai socialdemocratica -, ben s'intende, nel senso europeo del termine della componente comunista; quella di estrema sinistra, vicina a Rifondazione ed alla Rete; infine quanto sopravvive della componente socialista. Al punto in cui erano giunte ieri l'altro le trattative con la Fiat, la componente pidiessina e quella socialista della Fiom sembravano disposte a firmare. La componente che si ispira a Rifondazione ed alla Rete ha preferito tirare le trattative sino ai limiti della rottura, in nome di un radicalismo che si voleva presentare come espressione di genuina sensibilità democratica, ma che è stato in realtà il risultato com- Luciano Gallino CONTINUA A PAG. 2 QUARTA COLONNA

Persone citate: Giugni