LE BUGIE DEL VOTO DI MARZO di Marcello Sorgi

LE BUGIE DELVOTO DI MARZO PRESENTATE LE USTE LE BUGIE DELVOTO DI MARZO CONCLUSA faticosamente ieri sera, con la presentazione delle liste, la prima fase della campagna elettorale, forse è venuto il momento di dire alcune verità agli elettori. O almeno, prima che gli italiani decidano per chi votare, è ora di elencare tutte le cose non vere, dette per cercare di confondere le idee. Non è vero, ad esempio, che nei collegi uninominali in cui si svolgeranno i tre quarti delle sfide elettorali, si combatterà un duello. Nella migliore delle ipotesi - e ammesso che la novità consenta di inventare una parola - sarà «triello», cioè lotta senza esclusione di colpi fra un candidato della sinistra, uno del centro, e uno della destra. La differenza è notevole, per gli elettori e per i candidati. Nei duelli, a cui abbiamo assistito lo scorso anno nelle comunali di giugno e dicembre, si tratta di scegliere l'uno o l'altro: vince chi prende anche un solo voto in più del suo avversario. Nella gara a tre, ci sono diverse combinazioni, tipo: fra i due litiganti il terzo gode. Oppure: io, candidato del centro al Senato, e tu, candidato della sinistra (o della destra, secondo le convenienze) alla Camera, ci accordiamo e ci scambiano i voti, a danno dei nostri rispettivi concorrenti. Per non dire delle complicazioni aggiunte con il cosiddetto «recupero proporzionale», dal quale uscirà il 25 per cento degli eletti: un «canale» studiato teoricamente per non far vincere troppo i partiti a forte egemonia regionale - come la Lega in Lombardia o il pds in Emilia -, ma di fatto, dato il gran numero di trucchi che gli esperti dei partiti stanno mettendo a punto per aggirare i meccanismi della nuova legge, fonte di trappole imprevedibili, trasformismi, accordi sottobanco e, speriamo non sia, perfino brogli. Inoltre non è vero che con il nuovo sistema avremo un rapporto più stretto fra elettori ed eletti, il famoso «deputato di quartiere» rappresentante della «società civile» che ci era stato promesso all'epoca del primo movimento per i referendum elettorali. Intendiamoci: i referendari erano in buona fede, in tutti i Marcello Sorgi CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Di Marzo

Luoghi citati: Emilia, Lombardia