Con Sax l'Italia scopre il cielo in raggi X

IL LANCIO NEL 1995 IL LANCIO NEL 1995 Con Sax l'Italia scopre il cielo in raggi X Un satellite farà diventare i «buchi neri» un po'meno neri SARA' il primo satellite a scrutare il cielo in tutta la gamma dei raggi X, a caccia di buchi neri, stelle di neutroni, galassie con nuclei che sprigionano misteriosamente enormi quantità di energia. Il «padre» scientifico, Livio Scarsi - direttore dell'Istituto di fisica cosmica del Cnr di Palermo -, e la «madre» industriale, Alenia Spazio, hanno presentato a Torino qualche giorno fa questa loro creatura: Sax, da «Satellite per Astronomia in raggi X». Le dimensioni sono imponenti: 1400 chili, mezza tonnellata di sofisticatissimi «telescopi» per raggi X, 8700 celle fotovoltaiche the producono tremila Watt. Commissionato ad Alenia dall'Agenzia spaziale italiana, Sax interessa però l'intera comunità scientifica europea, non solo perché a bordo ha uno strumento di osservazione olandese e si accinge a svolgere una ricerca astronomica in pri¬ ma mondiale, ma anche perché davanti all'Agenzia spaziale europea è una prova generale della maturità tecnologica italiana in vista della costruzione del futuro satellite europeo «Xmm», che rappresenterà la terza generazione degli strumenti per osservare il cielo in questa radiazione. L'azienda capocommessa di «Xmm» verrà scelta il 15 marzo: Alenia dovrà gareggiare con colossi spaziali come la Dornier tedesca e la Matra francese, ma a proprio favore ha l'esperienza di aver già coordinato per Sax il lavoro di Laben (tre strumenti), Fokker (pannelli solari), Bpd (razzi di assetto), Fiar (distribuzione di potenza). Sax è ad uno stadio molto avanzato. Superata una serie di severi test tecnologici, si procede al montaggio dell'unità di volo. Una data incombe sui 150 tecnici che ci lavorano: il 22 dicembre 1995 un razzo «Atlas 1 » deve metterlo in orbita. La puntualità è importante perché - spiega Livio Scarsi - fino al 1999 Sax sarà l'unico satellite in grado di tenere sotto controllo il cielo nell'intera banda dei raggi X, da quelli di bassa energia (0,1 KeV) a quelli di energia altissima (300 KeV), cosa che non è ancora stata fatta da nessun altro strumento. «Le emissioni X che ci arrivano dal cosmo - aggiunge Scarsi sono molto variabili, anche in periodi brevi: un'altra specialità di Sax sarà la capacità di cogliere queste variazioni di luminosità nei raggi X, ed è proprio di lì che contiamo di ricavare le notizie più interessanti sui meccanismi di funzionamento di questi oggetti celesti». L'idea di costruire Sax risale all'inizio degli Anni 80. Sulla sua strada però si sono frapposti molti ostacoli, incluse le liti in seno all'Agenzia spaziale italiana, ora giunte alla carta bol¬ lata. Una svolta decisiva fu imposta dal terribile incidente del «Challenger». La Nasa stabilì allora che non avrebbe più messo a disposizione lo shuttle per il lancio del nostro satellite. Il ricorso a un razzo, d'altra parte, ha permesso di aumentare il peso del satellite migliorandone le prestazioni. Si spiega così anche l'aumento del costo, che è ora di 418 miliardi. Su questa cifra sono state fatte molte polemiche. Ma a ben guardare - come hanno documentato l'amministratore delegato di Alenia Andrea Pucci e il condirettore generale Paolo Piantella - il costo per chilogrammo di Sax è circa la metà di quello di qualsiasi altro satellite comparabile per complessità e funzioni. E chi parla di cifre ben più alte - 700 miliardi - dimentica di chiarire che in auella somma sono inclusi anche il costo del razzo e delle operazioni di lancio e la raccolta e gestione dei dati che giungeranno a terra nei 2-4 anni di funzionamento del satellite. Quanto al ritardo, si giustifica con la completa riprogettazione resa necessaria dal venir meno della disponibilità dello shuttle e con il fatto che alcuni

Persone citate: Andrea Pucci, Atlas, Livio Scarsi, Paolo Piantella, Watt

Luoghi citati: Alenia, Italia, Torino