Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi «L'agente era senza casco, ho temuto fosse un rapinatore» - «Perché apertura prolungata solo per i negozi?» - «Arriva la neve, per tre giorni sparisce la luce» - «Se si chiama il 12 da una cabina non si paga» Un lettore ci scrive: «Sono stato vittima di un fortissimo spavento con conseguente trauma causatomi da un agente della Polstrada di Aosta nel maggio scorso che senza copricapo e con un paio di occhiali neri sul viso mettendo la testa dentro l'abitacolo della vettura che avevo tìovuto accostare nella corsia d'emergenza con tutti i lampeggiatori inseriti, con freno e frizione schiacciati, per il tempo di estrarre un volume cartografico caduto tra la leva del cambio e quella del freno voltando le spalle alla portiera, mi ha fatto temere una rapina. Tremando, in evidente stato di choc, vedevo tutto girare, mi sentivo mancare, chiedo di andare all'ospedale, mi risponde che non ha tempo da perdere, cerca il motivo delle cinture, pur mettendole, ne eravamo esenti per la statura, irride sul fatto, mi rifila un verbale in mano. «Facendo appello alla poca energia rimasta vado al Comando della Stradale ma allo sportello mi vien detto che "in ogni caso il verbale lo devo pagare". Avevo in tasca 110.000 lire, pago le 100.000, tutto finisce lì. Dopo pochi giorni, appena un po' rimessomi ricorro per dimostrare le mie ragioni, due esposti alla Polizia, alla prefettura, scrivo al ministero dell'Interno, per conoscenza alla procura della Repubblica, verso la fine di ottobre mi giunge una telefonata dal Comando con il consiglio di "lasciar perdere" e poi..., avendo pagato non ho diritto ad alcun ricorso. Nessuno ha voluto ascoltare quanto denunciato e per colmo una telecamera tenuta in mano dalla passeggera sul verbale è diventata tenuta ed usata da me. Il nastro però documenta molte cose. Porto ancora l'incubo di quello spavento ma forse all'agente avranno fatto un encomio. Ed infine è doveroso aggiungere che tale comportamento della Polizia è stato rivolto verso due persone di oltre 70 anni, proprio nell'anno... dell'anziano. «E le mie denunce?». Segue la firma Una lettrice ci scrive: «E' di questi giorni la polemica sui negozi aperti anche nei giorni festivi e/o in ore notturne. Sono una piccola commerciante che, pur gestendo da sola il mio negozio, è favorevole all'apertura anche 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno. Ma, c'è un piccolo ma. «Sono favorevole sì, ma quando contemporaneamente mi sarà possibile eseguire le mie operazioni bancarie il sabato o la domenica e magari perché no, alle 11 di sera; quando troverò uffici statali e comunali aperti in tali orari; quando il medico di famiglia non sparirà dal venerdì al lunedì». Segue la firma Una lettrice ci scrive da Ceva: «Non vivo in un paesino sperduto tra le montagne, ma in una città ad economia artigianale/commerciale, che si trova ad un'altitudine di 365 metri sul mare, dotata di servizi efficienti ed attrezzati modernamente: l'anno 2000 è ormai alle porte, siamo circondati da tecnologie sempre più avanzate, eppure nonostante tutto questo progresso, quando scende un palmo di neve, immancabilmente, da queste parti, manca l'energia elettrica, causando tutti i disagi che ciò comporta: il blocco del riscaldamento, il frigorifero, i congelatori spenti, la mancanza di acqua calda e non ultimo il sistema di antifurto che, dopo un determinato numero di ore funzionante a batteria, scatta in sirena di allarme. La luce è mancata per tre giorni e tre notti, ho cercato di chiedere ragione all'Enel ma ho trovato sempre il telefono occupato per cui ho avvisato il 113, ma mi è stato risposto di avere pazienza: a questo punto mi chiedo come è possibile lasciare gli utenti in una situazione di completò abbandono, senza poter conoscere l'entità del guasto, la sua gravità ed il tempo entro il quale si presume di poterlo riparare». Margherita Calcagno La direzione Sip ci scrive: «Con riferimento alla lettera del sig. Eugenio Aimo, relativa alla impossibilità di consultare gli elenchi telefonici presso strutture Sip, informiamo che tutte le informazioni reperibili in passato consultando i vari volumi messi a disposizione del pubblico si possono ora ottenere chiamando il servizio 12 dagli apparecchi a disposizione del pubblico ubicati nelle cabine stradali di Torino. «Tale chiamata è completamente gratuita, in quanto l'impianto telefonico è programmato per non "consumare" le schede e le carte di credito e restituisce al termine della comunicazione la moneta o il gettone. Questa soluzione offre la possibilità di essere informato in tempo reale su tutte le variazioni dei numeri telefonici degli abbonati». Alessandro Antonielli

Persone citate: Alessandro Antonielli, Eugenio Aimo, Margherita Calcagno

Luoghi citati: Aosta, Ceva, Torino