Primi sintomi di ripresa

\ Primi sintomi di ripresa / dati dell'indagine congiunturale per il trimestre gennaio-mano '94 segnalano un'attenuazione del pessimismo Dopo un 1993 caratterizzato da risultati molto negativi, ci si interroga se il 1994 potrà essere l'anno di svolta per l'economia italiana. Stando agli ultimi indicatori, questa prospettiva resta difficile, anche se si registrano segni di inversione di tendenza: le famiglie sono meno pessimiste; la produzione ha smesso di scendere; si consolida la ripresa dell'export; si rafforza la ripresa americana; anche in Europa spuntano i primi segnali di una possibile inversione di tendenza. E nell'area torinese? Le aspettative delle imprese per i primi tre mesi di quest'anno sono, nel complesso, ancora improntate al pessimismo. Anche da noi, tuttavia, si intrawedono alcuni piccoli segni di miglioramento, tali da far ritenere che il punto più basso della crisi stia per essere superato. Questo, in sintesi, è il quadro che emerge dai risultati dell'indagine congiunturale relativa al 1° trimestre 1994 svolta dall'Unione Industriale presso le aziende associate. PRODUZIONE E ORDINI Le aspettative sono lievemente meno pessimistiche rispetto agli scorsi trimestri, ma la maggioranza delle imprese si attende ulteriori contrazioni dei livelli di produzione e di domanda. La percentuale di ottimisti sale dall'I 1% al 14%; la quota di pessimisti scende in misura più marcata (dal 44% al 33%); il saldo fra ottimisti e pessimisti passa dal -36,2% del giugno 1993 e dal -36,2% di settembre all'attuale -19,3%. Il lieve aumento del tasso di utilizzo della capacità produttiva (dal 66,9% al 68,9) ferma, se non altro, il trend involutivo degli ultimi trimestri. Non va, peraltro dimenticato che lo sfruttamento degli impianti rimane al di sotto dei livelli del 1992, storicamente assai bassi. La composizione del carnet ordini è appena più favo- revole di tre mesi fa: la percentuale di aziende con ordini per meno di un mese scende al 39% dal 43% di settembre e dal 41% di giugno. Soltanto l'll% delle imprese ha una produzione assicurata per più di tre mesi. EXPORT La ripresa delle esportazioni si consolida: cresce la percentuale di aziende che prevedono un aumento degli ordinativi; diminuiscono quelle che scontano ulteriori contrazioni. Il saldo sale a + 11, da + 0,3 UZIONE ESE dello scorso trimestre e - 7 di giugno. Le prospettive sono positive in quasi tutti i settori, ad eccezione dell'alimentare, dove si prevedono vendite stazionarie, e dell'abbigliamento, dove si prospetta invece una nuova flessione delle vendite. Incoraggianti sono le valutazioni delle aziende dei settori tessili ie delle materie (plastiche. Più i favorevoli sono anche le prospettive della metalmeccanica (il saldo è pari a + 7). Al suo interno, tuttavia, la meccanica strumentale e la meccanica di precisione scontano ancora una domanda estera in flessione. Le aziende prevedono una ripresa delle vendite su quasi tutti i mercati. I miglioramenti più sensibili riguardano Germania, Francia, altri Paesi CEE, Est Europa e Stati Uniti. Sempre favorevoli sono le prospettive del Sud-Est Asiatico. Molto fiacco il mercato giapponese. INVESTIMENTI E SITUAZIONE FINANZIARIA Alcuni deboli segnali di ripresa degli investimenti non devono essere enfatizzati, ma neppure trascurati: il recupero in quest'ultimo trimestre interrompe un trend discendente iniziato lo scorso anno. La percentuale di aziende con programmi di ampliamento è salita dal 16% dello scorso trimestre al 22%: un livello analogo a quelli del 1991 ma ancora inferiore non solo agli anni pre-crisi ma anche al 1992. Sulle scelte di investimento delle imprese continua a pesare il deterioramento della situazione finanziaria. Nonostante i ripetuti ritocchi verso il basso del tasso ufficiale di sconto, per le imprese torinesi il denaro costa in media il 12,1%, 8 punti più dell'inflazione. Resta pesante la situazione di liquidità delle imprese. Il 72% lamenta ritardi negli incassi: rispetto allo scorso trimestre, il miglioramento è stato molto esiguo. OCCUPAZIONE Il quadro occupazionale non registra miglioramenti significativi. I saldi ottimisti-pessimisti si mantengono sui livelli degli ultimi trimestri. Il 34% di aziende intende ricorrere alla CIG: una percentuale leggermente inferiore a quella dello scorso trimestre (38%). Previsioni di ricorso superiori alla media si riscontrano nel settore metalmeccanico e della gomma cavi. 30 20 17,8 15,8 10 ,28,5 \ ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DELL'INDUSTRIA TORINESE [(SALDI OTTIMISTI - PESSIMISTI)

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Stati Uniti, Sud-est Asiatico