Lo show delle mogli tradite di Mario Ciriello

FAMIGLIA E POLITICA Lo show delle mogli tradite Abbracci in video e pubbliche ipocrisie FAMIGLIA E POLITICA FLONDRA INALMENTE c'è chi grida «basta». Non se ne può più. E' divenuta una pantomima ridicola, uggiosa. Lo show accompagna, immancabile, ogni sex scandal. La stampa rivela le passioni extraconiugali di un ministro: e subito, il giorno dopo, il politico, contrito ma sorridente, si presenta ai fotografi con la moglie, pallida ma sorridente, mano nella mano, e dichiara: «Sorry». Il titolo che coronerà l'immagine sui giornali è prevedibile, una certezza: «Wife stands by husband», ovvero la moglie appoggia, sostiene, assiste, sorregge il marito. Non una sposa si rifiuta di scortare l'adultero, nessuna lo lascia solo nella bufera. No, tutte «stand by», un verbo che è ormai un noioso ritornello. «Non è ora di smetterla con questi riti assurdi?», domanda un editorialista. E' la comprensibile esasperazione di chi li ha visti proliferare, moltiplicarsi negli ultimi anni. Nel luglio '92, si sbriciola la segretezza che proteggeva la tresca del ministro per le Arti David Mellor con una aspirante attrice, Antonia De Sancha. Subito Mellor e la graziosa moglie zampillano dinanzi alla porta di casa. Lui le tende premuroso la mano e mormora: «Su, su, darling, cerchiamo d'essere ragionevoli»; lei riesce a fugare le ombre che le velavano il viso. Pure nel '92, l'aitante leader liberale Paddy Ashdown ammette di aver avuto una relazione con la segretaria. Dice ai giornalisti: «E' stata un'esperienza dolorosissima». La moglie subito rammenta: «Siamo stati felici pertrent'anni». Gli ultimi mesi hanno prodigato altre gemme. In gennaio, il «junior minister» per l'Ambiente Tim Yeo ammette di aver amato un'avvocatessa e di essere padre di un bambino nato nell'estate '93. Ma spiega ai giornalisti: «Hanno ragione coloro i quali affermano che ho agito in modo irresponsabile». La moglie commenta: «Poveraccio. E' un gran brav'uomo, che sta cercando di sbrogliare questa matassa». Straziante la scena offerta agli inglesi in questi giorni. Il professor John Catford, direttore di un importante ente parastatale, aveva perso la testa, nel '91, per una collega straniera. Fatto ludibrio da un impietoso tabloid, si dimette e dice alla stampa: «E' stata una vicenda sciocca e deplorevole». Poi, lacrime agli occhi, ascolta la moglie, la quale, commossa, proclama: ((Abbiamo vissuto ore tesissime, ma amo profondamen¬ te mio marito e questo mio amore non ha mai vacillato». Che morale si può trarre da tutti questi sforzi di ipocrisia? E' mai possibile che, dopo anni di femminismo, tutte queste signore accettino tali pubbliche umiliazioni? Varie commentatrici hanno studiato la questione e offrono un'analisi: le donne non agiscono spinte soltanto da altruismo, ma perché non vogliono perdere i grandi benefici finanziari e sociali del matrimonio. Rosalind Coward, del «Daily Mail», illustra: «Queste mogli sanno che il marito perderà forse il posto: ma non esitano a puntellare la sua credibilità di probo pater familias, nella speranza di salvare almeno il suo social status e di permettergli così di tornare, in futuro, alla vita pubblica». Non furono forse questi calcoli che spinsero Hillary Clin¬ ton a reiterare il suo amore per Bill, quando stava per essere distrutto dallo scandalo Gennifer Flowers? E' un'analisi un po' cinica e non è un mistero che nessuno diffida delle donne più delle donne. Gli animi più compassionevoli offrono un'altra spiegazione: ricordano che infinita è nelle donne la capacità di perdonare. Quale che sia la verità, l'inglese, uomo o donna, comincia ad essere stufo, arcistufo di queste contrizioni giornalistiche, di queste garrule coppie alla ricerca di comprensione e di perdono. Seneca, nella sua Fedra, dice: «Curae leves loquuntur ingentes stupent», le pene leggere parlano, le grandi tacciono. Purtroppo, non è quanto avviene su questo pianeta politico. Mario Ciriello

Persone citate: Antonia De Sancha, David Mellor, Gennifer Flowers, Hillary Clin, Mellor, Paddy Ashdown, Rosalind Coward, Seneca