La Trillini è fantastica batte anche la febbre

Le torinesi raggiunte dalla Torres Scherma: nel Trofeo Lancia di fioretto La Trillini è fantastica batte anche la febbre Incredibile Trillini. Si era presentata venerdì sera al Club Scherma Torino soltanto per la necessità di non disertare il Trofeo Lancia, 4a tappa della Coppa del Mondo di fioretto. Con una sciarpona al collo e gli occhi gonfi per la febbre, si era scusata per le oltre due ore di ritardo (problemi di aereo), poi era fuggita subito in albergo per mettersi a letto e presentarsi ieri mattina in pedana, dopo una notte insonne per la tosse, con l'intento di strappare un onorevole piazzamento e non perdere punti nella classifica mondiale. Invece, ancora una volta, hanno avuto il sopravvento la sua grande tempra di combattente di razza e quel carattere indomito che ai Giochi di Barcellona le avevano permesso di vincere due medaglie d'oro, individuale e a squadre, pur zompettando quasi su una gamba sola (l'altra era avvolta in un tutore a causa di un infortunio al ginocchio). E in finale anche Anja Fichtel (già vittoriosa a Torino nel '91 e ora terza in Coppa) si è dovuta arrendere alla Trillini. La tedesca, nei turni precedenti, aveva eliminato le azzurre e olimpioniche Zalaffi e Bortolozzi. «Davvero non sapevo nemmeno se avrei disputato questa gara - ha detto Giovanna dopo il successo - perché sto proprio male. La Fichtel si è dimostrata in crescita, ma la mia arma vincente è stata proprio la febbre, che mi ha costretto a reagire. Io non mi tiro mai indietro. Avevo vinto senza un ginocchio, quindi non potevo dare forfait per un po' di febbre. Adesso però non parlatemi per un po' di gare. Voglio starmene una settimana a letto e guarire da questa influenza, poi cercherò di conquistarmi un posto per i Mondiali». Sarà quello l'obiettivo principale anche per le altre azzurre. In palio ci sono quattro posti, ma le italiane di vertice sono almeno cinque: oltre alla Trillini, anche Bortolozzi, Vezzali, Zalaffi e Bianchedi, alle quali potrebbe aggiungersi la Vaccaroni, ancora in ritardo nella preparazione (ha disertato le prime quattro tappe di Coppa). Le più accredi¬ tate alla maglia azzurra sembrano le prime due, ieri terze a pari merito (la Vezzali battuta dalla Trillini, la Bortolozzi ko con la Fichtel nelle semifinali), ma anche la Zalaffi (ieri 5a) pare avere un posto quasi sicuro. Un po' sotto tono invece la Bianchedi, che fu l'eroina delle azzurre nella prova a squadre dei Giochi di Barcellona ma qui a Torino è giunta soltanto nona, eliminata dall'ungherese Janosi. «La Trillini è davvero una bestia - ha urlato a fine gara il vulcanico et Attilio Fini, alludendo alla grinta della vincitrice -. Quest'anno abbiamo conquistato tutte e quattro le prove di Coppa finora disputate: con la Vezzali ad Atene, la Bortolozzi a Budapest, la Trillini a Goeppingen e Torino. Ora aspetto che torni ai vertici la Vaccaroni e che cresca ancora la Bianchedi». Le gare a Villa Glicini si concludono oggi con la Coppa Europa (inizio ore 8, finale ore 15), con 11 società al via, fra le quali C.S. Torino e C.S. Mestre. Giorgio Vìberti Giovanna Trillini, 24 anni, di Jesi nella finale ha battuto la Fichtel