Isolde la ragazzina tutta bronzo

La discesista, già protagonista in superG, sale per la seconda volta sul podio dei Giochi La discesista, già protagonista in superG, sale per la seconda volta sul podio dei Giochi Isolde, la ragazzina tutta bronzo Tomba: un volo da slittino LILLEHAMMER DAL NOSTRO INVIATO Il suo bel viso tondo da fanciulla contenta della vita e dei suoi regali sta ormai diventando un'immagine da mondovisione. Lei che aspetta distesa i tempi delle altre, inquadrata dalle telecamere, lei che sorride sul podio, lei che spiega i suoi sogni ispirando emozioni semplici e delicate, come se la folle corsa giù dalla montagna, le gambe che tremano di tensione e fatica, il cuore che scoppia, fosse una specie di gita fra amici in mezzo a campi pieni di verde e di fiori. Eppure Isolde Kostner, la ragazzona terribile, la nuova campionessa dello sci azzurro ha nervi e carattere di acciaio. Ha idee chiare, obiettivi certi, traguardi ambiziosi. E punta dritto al sodo tagliando le espressioni superflue come le linee della discesa. La piccola grande Isolde, ieri mattina sulla pista di Kvitfjell baciata da un sole finto, senza calore, una palla di plastica gialla, ha vinto la sua seconda medaglia di bronzo ai Giochi. Dopo essere stata la più giovane medaglia italiana nella storia delle Olimpiadi invernali, con i suoi diciotto anni e rotti, Isolde ha stabilito un altro record: è l'unica azzurra dello sci alpino, finora, ad essere salita per due volte sul podio nella stessa Olimpiade. Non male, anzi benissimo, se si pensa che nemmeno un mese fa solo gli amici intimi, per dire, conoscevano il suo nome. E neppure loro avrebbero scommesso un soldino sulla sbocciatura improvvisa di questo raro fiore. Adesso Isolde è diventata una stella dello sci di velocità, vita dura e coraggio: sta sul podio dalla libera di Garmisch (30 gennaio), cinque gare di seguito comprese le due prove olimpiche. A Ortisei, dove vive con i genitori e quattro fratelli, è cominciata la processione di amici verso casa Kostner: hanno già cominciato a sturare le bottiglie di quello buono. In piazza le faranno un monumento di ghiaccio. I gar- denesi, fra l'altro, ieri hanno rifatto il toto-Isolde, un'abitudine che a quanto pare porta anche fortuna: solo che stavolta sono stati in parecchi ad azzeccare il risultato. La medaglia d'oro della discesa non è andata a un reduce di Bormio '85 come era capitato in superG con Roffe e Wasmeier. Ha vinto la più forte, Katja Seizinger, tedesca, grazie ai suoi supersci, ha detto, seconda è arrivata Picabo Street, americana, che deve il suo bizzarro nome allo stile di vita dei suoi genitori, figli dei fiori, i quali per sei anni l'hanno chiamata con gli appellativi più diversi e poi, per necessità di registrazione, sono ricorsi ad un nome indiano: Picabo, nella lingua del Popolo, significa Luce della Luna sull'Acqua. La classifica è nobile, e questo vuol dire che nobilissima è stata la prova di Isolde. Quarta Martina Erti, quinta Catherine Pace, campionessa mondiale a Morioka, in fila tutte le migliori. Insomma, nessuno può avanzare il dubbio, neppure minimo, che il bronzo di Isolde sia un regalo della sorte oppure il risultato di una gara falsa. «Lei scende come uno slittino: cacciarla dal podio sarà difficile» ha detto di lei Alberto Tomba, ieri impegnato in quattro manche di gigante di 44-45 secondi e 30 porte. L'immagine usata da Alberto è efficace: Isolde fila come uno slittino. E anche un complimento, visto l'orgia di medaglie vinta dagli Huber e compagnia. Qualcuno ha detto invece che Isolde in curva si comporta come Nuvolari, il quale accelerava dove gli altri rallentavano. Come si vede Isolde è già entrata nella galleria degli eroi dello sport. Per la verità la splendida Isolde ha rischiato di perdere il podio per colpa, o per merito, di una sua compagna, Bibi Perez. L'azzurra, a classifica ormai definita, ha ottenuto il secondo tempo all'intertempo e poi è uscita dopo circa un minuto di gara nel tentativo di tagliare troppo una curva a sinistra. E' scivolata sull'esterno ed è anda- ta dritta contro il telo di protezione. «Solo un po' di tremarella: peccato perché stavo marciando forte» ha detto Bibi promettendo una grande prova oggi nella libera della combinata. In gara anche Merlin, ieri assai delusa della sua prova, Kostner, senza troppe posssibilà di medaglia, e Gallizio, quattordicesi¬ ma all'arrivo e soddisfatta della sua discesa di allenamento, questo èra l'obiettivo. Visto quel che è successo ieri nella libera vera, le favorite per la combinata sono Wiberg, Erti, Perez e Gallizio: non necessariamente nell'ordine. Carlo Coscia La liberista: in gara mi trasformo sempre Manuela: sono rinata Lillehammer'94 Manuela Di Centa, mezzo miliardo con le medaglie di Lillehammer Isolde Kostner, diciotto anni, terza nella libera vinta dalla tedesca Seizinger

Luoghi citati: Bormio, Ortisei