Prezzi primo round contro i tagli

Timori per la nostra produzione agricola che l'anno scorso è scesa dell'1,2 per cento Timori per la nostra produzione agricola che l'anno scorso è scesa dell'1,2 per cento Prezzi, primo round contro i tagli La guerra del vino sarà il punto caldo del negoziato BRUXELLES. Domani il Consiglio agricolo dell'Unione europea inizia la discussione sul pacchetto prezzi '94-95. In vista ci sono giri di vite per cereali, carni bovine e burro. Per olio di oliva e formaggio si preparano invece riforme di mercato. L'aiuto per l'olio di oliva, infatti, verrebbe trasferito dal consumo (ossia dagli oleifici) agli agricoltori e i piccoli produttori dovrebbero trarne vantaggio. Il prezzo indicativo dovrebbe poi essere mantenuto ai livelli '93-94, mentre l'aiuto al produttore varierebbe dai 127,56 al 135,25 ecu al quintale (da 240 a 254 mila lire). Per i cereali si prospettano 106,60 ecu per tonnellata come prezzo all'intervento e 118,45 per quello indicativo (rispettivamente, all'incirca, 200 e 222 mila lire). Invariati invece, con una riduzione di spese all'ammasso, i prezzi delle barbabietole e dello zucchero. Per il latte il prezzo è stabilito dalla riforma «Pac»: le quote verrebbero ulteriormente ridotte del 2 per cento e resta da ridiscutere il quantitativo assegnato all'Italia. Per il formaggio è prevista la soppressione dell'acquisto all'inter- vento. L'anomalo aumento delle richieste di premi speciali per i bovini maschi ha invece indotto la Commissione ad abbandonare il riferimento al 1992, ed ora i premi vengono proposti in 75 ecu per il '94 ed in 90 per il '95. Rispettivamente, per le vacche, i premi sarebbero 95 e 120. Per la carne bovina invaria¬ to resterebbe il prezzo di orientamento mentre sarebbe ridotto del 5 per cento il prezzo di intervento (304,70 ecu il quintale, circa 570 mila lire). Per l'ortofrutta si prospetta il blocco dei prezzi di base e di acquisto e la situazione andrà rivista in caso di superamento del livello di intervento. Di rilievo poi la situazione del vino, in particolare per l'Italia. La produzione comunitaria dell'ultima vendemmia per il vino da tavola è di 91,36 milioni di ettolitri con una eccedenza di 21,2 milioni di ettolitri e con scorte che si aggirano sui 47 milioni. Alla distillazione vanno 18,2 dei quali 12,15 milioni toccano all'Italia con un prezzo che in media si aggira sul 26,14 per cento del prezzo di orientamento lasciato invariato nei confronti della scorsa campagna. Naturalmente l'esito delle trattative sui prezzi «verdi» sono attese con ansia dagli agricoltori, in particolare da quelli italiani, che escono da una annata non buona, dopo due positive. Secondo le stime dell'Inea (Istituto nazionale per l'economia agricola), la perdita produttiva 1993 è stata pari all'1,2 per cento. A livello di comparto, soltanto la produzione cerealicola ha fatto registrare una variazione positiva (+1,5 per cento), mentre i comparti piante industriali, piante arboree, ortaggi e zootecnia sono risultati tutti in perdita sull'anno precedente. [r.a.]

Luoghi citati: Bruxelles, Italia