Mara Venier alla Rai ora tutti la vogliono

Baudo per la signora della domenica Baudo per la signora della domenica Mara Venier, alla Rai ora tutti la vogliono Farà il «Dopo/estivai» a Sanremo la cerca anche Giovanni Minoli ROMA. E' successo tutto in pochi mesi. Un crescendo in positivo che ha proiettato d'incanto la bionda, burrosa Mara Venier, la «fidanzata di Renzo Arbore» per i maligni che stentavano a riconoscerle altre qualità, nel firmamento delle telestar più amate dagli italiani. Di settimana in settimana, al timone di una delle edizioni più confusionarie e tormentate di Domenica in, la Venier si è guadagnata l'attenzione e la simpatia del pubblico. Ora alla Rai la vogliono tutti: non solo Baudo che l'ha scelta per il «Dopofestival» di Sanremo, ma anche i vertici di Raiuno che vorrebbero affidarle un appuntamento pre-serale, e Minoli che starebbe tentando di portarla a Raidue. Ma non basta: anche gli stilisti di moda, «termometro» per capire quanto una diva sia sulla cresta dell'onda, fanno a gara per convincerla a indossare i loro abiti. Pare che Giorgio Ann ani sia assolutamente entusiasta di lei. Ma come mai tutto insieme e tutto adesso? Le prime apparizioni tv della signora Venier, veneziana poco nordica a parte il tipo fisico e l'accento di quando si lascia andare, risalgono a qualche anno fa, ai tempi del «Candid camera Show» di Italia 1: «L'ho fatto per tre anni racconta - e per me è stato come fare 20 anni di psicanalisi». Perché mai, signora Venier? «Era un'avventura meravigliosa, sempre in giro per le strade d'Italia: ho imparato tutto e mi sono finalmente liberata delle mie insicurezze». Neanche il cinema era servito a tanto: diretta da Nanni Loy, la Venier aveva recitato in «Testa o croce»; poi in «Noi non faremo karakiri» e in «Professione vacanze». Impegni sporadici, arrivati quasi per caso nella vita di una bionda sognante ma decisa, Mara Provoleri, che a 16 anni era sposata con il signor Francesco Ferracini e a 17 aveva già messo al mondo la prima figlia, Elisabetta. «L'essere madre - racconta la Venier -, l'avere qualcuno da accudire, mi ha sempre dato grande forza. Certo, il matrimonio da giovanissima mi ha impedito di godermi tante cose... però adesso ho tempo e voglia per recuperare, per fare i grandi viaggi che adoro, per dedicare più attenzione a me stessa. Ho da poco superato lo si 'ck della crescita dei miei figli, quel momento di forte crisi in cui mi sono resa conto che non avevano più bisogno di me, almeno nel modo totalizzante di prima. Elisabetta, che ha 23 anni, ha debuttato qualche tempo fa in teatro: non volevo che scegliesse questa vita faticosa, avrei desiderato proteggerla, ma lei ha preso le sue decisioni e quando mi ha detto che il suo spettacolo andava in scena in un teatro di Trastevere mi sono precipitata a vederla e mi sono pure commossa. Paolo ha 19 anni, frequenta l'ultimo anno del liceo linguistico e vuole fare il magistrato». I figli, l'amore, la consapevolez- Mara Venier za che nella vita esistono tante cose importanti oltre al lavoro, fanno della Venier una star tranquilla, una che nel momento in cui la sua carriera tv va al massimo confessa serena di non soffrire di «sindrome dell'apparire», di non sentirsi nemmeno adesso una «vera artista perché in casa l'unico vero artista è lui, Renzo, che sa creare mentre 10 sono solo una che fa parte del mondo dello spettacolo». Un po' poco per l'eroina di «Domenica in», quella che, mentre tutti fuggivano o si defilavano, accettava di bere fino in fondo l'amaro calice di una diretta senza fine, lunga quanto può essere lungo l'intero pomeriggio della domenica. «L'ex direttore Fuscagni mi aveva chiamata dicendo che i soldi erano pochi e che 11 mio ruolo era marginale; ho accettato ugualmente con entusiasmo, anche se Renzo non mi spingeva affatto. L'unico consiglio che mi ha dato è stato "Sii te stessa"». E lei, che prima di dedicarsi anima e corpo alla tv gestiva un negozio di abiti d'epoca a Campo de' Fiori, ha messo in pratica il suggerimento: «Mi sento a mio agio nel ruolo di una padrona di casa che parla alla gente in modo garbato, educato. Ho sempre avuto il complesso della bionda appariscente valutata solo per il suo aspetto fisico; finalmente appaio come sono, forse si capisce che dentro di me c'è qualcosa. Ricevo tante lette- re, soprattutto di donne: in me s'identificano, vedono un tipo materno, poco esibizionista, insomma non quella che ti frega il marito...». Così, divisa tra un Luca Giurato che continua a ripeterle "E dai, mettiti una minigonna!" e un Don Mazzi che la rimprovera per le scollature generose, Mara si è fatta largo nel bailamme delle prime puntate: «Il numero zero è stato un fallimento totale; in diretta, nella prima "Domenica in", ci si accorse che mancava una persona che unificasse il programma, che lo portasse avanti. Giurato si era reso conto che non poteva mettersi a fare il presentatore, la Vitti si era ritagliata il suo spazio sicuro; la regista, dopo l'esordio, ha abbandonato il programma, gli autori non avevano le idee chiare, regnava il caos più totale... Allora mi sono buttata: il programma rischiava di bloccarsi ed è stata la forza della disperazione a sostenermi». E' andata bene. La bionda ha sfoderato le sue doti e ora può ricordare con un sorriso l'attimo di panico più terribile vissuto finora: «Sono sempre in video, non ho mai tempo per andare con calma alla toilette: così una volta in bagno, nella fretta, ho fatto cadere il microfono nel water. Che disastro1 Non sapevo cosa fare, tutti mi aspettavano chiedendosi dov'ero finita. Da allora ogni volta che vado in bagno, si alza in studio un coro: "Mi raccomando, ricordi di togliere il microfono!"». Fulvia Caprera Mara Venier

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