Nirvana dagli Usa il male di vivere di Marinella Venegoni

Nirvana, dagli Usa il male di vivere Nirvana, dagli Usa il male di vivere MILANO. Se il mondo da due anni veste stropicciati camicioni a scacchi, in fondo è colpa loro. Ma, certo, non è solo per questo che i Nirvana - da domani in tournée in Italia - si sono scavati una nicchia importante nella musica alternativa contemporanea. La loro musica, esplosa con quell'album «Nevermind» che - appunto, due anni fa - aveva lanciato il movimento giunge, ha riflesso fin dall'inizio il disagio esistenziale della generazione nata dopo il '68 da genitori spesso distratti egoisti e separati, spesso sfociato in comportamenti di torpida apatia. Non sarà un caso che proprio contro l'apatia è diretto il brano più amato del trio, «Teen spirit», sul quale Kurt Cobain, il cantante chitarrista e compositore, sommo leader del trio, era solito commentare: «Siamo senza spina dorsale, ce ne freghiamo del razzismo, del sessismo e di tutti quegli altri "ismi" dei quali la controcultura si è lamentata per anni». «Nirvana» significa più o meno libertà dal dolore, dalla sofferenza, fuga dal mondo esterno: il nome del trio nacque sui presupposti musicali attribuiti al movimento punk, del quale continua in modo più radicale il percorso. Gioventù bruciata, ma diversa assai - almeno in teoria - da quella sperimentata dai confratelli del rock nel passato e nel presente: il bassista Chris Novoselic, di origine bosniaca, l'ha spiegato bene, una volta per tutte: «I Nirvana sono l'antitesi dei Guns 'n Roses solo perché questi rappresentano il modo più vecchio e classico di intendere il rock: la stessa scuola di pensiero dei Rolling Stones e dei Led Zeppelin. Limousines, aerei privati, guardie del corpo, camere d'albergo fatte a pezzi, donne whisky armi e droga a volontà. Non a caso loro vengono da Los Angeles, dove il cinema è di casa, e noi dalle foreste dello Stato di Washington». Grazie a loro, Seattle è diventata la vivacissima capitale della musi¬ ca che oggi va per la maggiore. E, altro segno dell'impatto che la band in pochissimo tempo ha avuto sul costume musicale, Kurt Cobain e sua moglie Courtney Love, musicista a sua volta, sono ormai iscritti nella storia delle coppie rock più celebri e maledette, in quella lunga lista che va da Ike e Tina Turner a Sonny e Cher e prosegue per McCartney e Linda fino a Sid Vicious e Nancy Spungen. Non è che ci siano finiti per grandi meriti, su quella Usta: fece scalpore una foto di lei durante la gravidanza, nuda con il pancione avvolto nel tulle bianco; ma fece assai più scalpore il fatto che, durante un ricovero per la gravidanza, un giornalista impertinente si fosse intrufolato in ospedale uscendone poi con la notizia che Courtney aveva preso eroina mentre era incinta: fatto che la coppia ha sempre smentito duramente, dichiarando per un lungo periodo lotta ai media. Francis Bean, la piccola Cobain, è comunque in piena salute. Non smentì invece di essersi drogato duro lui, Kurt, spettinatissimo angelo biondorosso della perdizione, incolpandone l'immagine fatua del giunge impostasi subito nella moda e nel cinema. L'estrema protesta è ora che i Nirvana hanno dichiarato morto il grange, contro la strumentalizzazione dei media. Via le camicione a scacchi, e sotto con una musica ancor più dura, al limite dell'ascoltabilità, che esplode nel nuovo disco «In Utero», mettendo in crisi i preventivi dell'industria discografica ma salvando faccia e anima musicale. I primi concerti europei, dopo il debutto a Lisbona del 6 febbraio scorso, hanno ricevuto consensi entusiastici. Ha riassunto così «Le Monde» la loro musica: «Un tema semplice e melodico enunciato chiaramente, accompagnato da una strumentazione minimale, seguito subito da un'esplosione di decibel, di grida e fracasso: una spinta adrenalinica che precede il ritorno alla calma. Ma è una calma che non c'entra niente con la serenità, e tutto con l'ansia e l'abulia». Il male di vivere dei ragazzi bianchi ha trovato i suoi profeti, l'ondata si allarga dall'America all'Europa. Marinella Venegoni Le date del tour: domani Palasport di Modena, martedì Palaghiaccio di Roma, 24/25 Palatrussardi di Milano.

Persone citate: Chris Novoselic, Cobain, Courtney Love, Francis Bean, Kurt Cobain, Roses, Teen, Tina Turner