«fusione fredda» Siena rilancia

Il risultato ottenuto con una barra di nichel. Il rettore: un tesoro che difenderemo Il risultato ottenuto con una barra di nichel. Il rettore: un tesoro che difenderemo «fusione fredda», Siena rilancia Nuova scoperta di tre scienziati italiani SIENA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Una delle più sensazionali rivoluzioni scientifiche degli ultimi anni, quella della fusione «fredda», si sta giocando in questi giorni a Siena in un laboratorio del Dipartimento di Fisica dove gli occhi sono puntati su un isotopo di massa 3 ottenuto dalla fusione fra idrogeno e deuterio: tre studiosi, Sergio Focardi, Roberto Habel e Francesco Piantelli, in équipe stanno conducendo la ricerca. Tutto lascia ritenere che si tratti proprio di elio 3, isotopo con due protoni e un neutrone: questo confermerebbe la fusione nucleare. Cinque anni fa la notizia che Fleischmann e Pons erano riusciti ad ottenere fusione di deuterio in celle elettrolitiche suscitò interesse; da allora il dibattito sulla fusione fredda è andato avanti fra contestazioni e polemiche; l'illusione di un'abbondante energia è stata seguita con scetticismo dalla comunità scientifica anche perché i fenomeni si sono spesso dimostrati non riproducibili. Però i risultati ottenuti a Siena sembrano dar di nuovo ragione ai sostenitori della fusione fredda. Ma a Siena si preferisce essere cauti; la scoperta doveva rimanere segreta. Ma la notizia è trapelata e allora si sono affrettati a convocare una conferenza stampa anche per evitare che venissero inopportunamente bruciati i tempi. Sul tavolo dei relatori, con il rettore dell'Università Luigi Berlinguer, i tre scienziati. A Siena il merito di essere la «culla» di questa ricerca: ma si è consapevoli di avere puntati gli oc- li fisico Fleischm ann chi di tutta la comunità scientifica mondiale. «Si tratta di un grande risultato - ha detto Berlinguer - ottenuto nella riservatezza dei nostri laboratori: una conferma dell'importanza dell'Università come centro di ricerca dove, con pochi mezzi, si possono ancora ottenere grandi risultati. La ricerca, comunque, non è ancora esaurita. Gli studiosi restano, in ogni caso, concentrati solo sull'aspetto specifico, anche se esiste l'interesse del mondo industriale per le possibili ricadute e la vantaggiosa applicazione». Ma sulla paternità della ricerca Berlinguer non ha usato mezzi termini, preoccupato che, per la carenza dei fondi che spesso penalizza i nostri laboratori universitari, qualcuno possa «sfruttare» i progressi fino ad ora raggiunti. «Anche se facciamo parte della comunità internazionale, la carenza dei mezzi non deve permettere che altri si impossessino dei nostri risultati». Portavoce dell'equipe di ricerca il professor Sergio Focardi. «Nell'89 Piantelli, lavorando con campioni organici, a temperature di -180 gradi, iniziò ad osservare strani fenomeni: l'immissione di deuterio provocava un'alterazione del sistema spiegabile solo con i metodi della fusione di Pons». I tre scienziati decisero di lavorare insieme. «Nei mesi successivi, dopo molti esperimenti, la nostra conclusione fu che la responsabilità delle anomalie doveva essere ricercata nella struttura realizzata con nichel caricato con idrogeno». Antonella Leoncini li fisico Fleischmann INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

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