Occhetto indagato con altri quattordici di Fra. Gri.

Gli esponenti di Botteghe Oscure iscritti al registro dopo la denuncia di Craxi Gli esponenti di Botteghe Oscure iscritti al registro dopo la denuncia di Craxi Occhetto indagato con altri quattordici Igiudici non smentiscono, ilpds: prassi normale ROMA. Anche Achille Occhetto, oltre a Massimo D'Alema e a tredici altri esponenti di Botteghe Oscure, sarebbe tra gli iscritti al registro degli indagati. Ma non c'è certezza. E' un giallo politico-giudiziario. I giudici non confermano né smentiscono. Si trincerano dietro il segreto d'ufficio che, in casi come questo e non solo per la concomitanza con l'avvio della campagna elettorale, dovrebbe essere d'obbligo. La notizia è stata anticipata ieri da II Giornale. «E non smentita dagli interessati», sostenevano ieri anonime fonti giudiziarie con i cronisti dell'agenzia d'informazione Ansa. In serata, però, il partito della Quercia reagisce a brutto muso: «Singolarissima, incomprensibile e, se corrispondente al vero, grave sarebbe la sottolineatura da parte di "fonti giudiziarie" del fatto che non si sarebbe proceduto a smentire Il Giornale, circa le illazioni pubblicate. Siamo arcistufi di dover ripetere che non sappiamo nulla, se non di es- sere stati denunciati dall'ex segretario del psi Bettino Craxi». Ma c'è o non c'è, il nome di Occhetto, sul libro nero della procura? In teoria, non si potrebbe sapere assolutamente nulla. E' un segreto. E quindi, correttamente, i giudici svicolano a ogni domanda. Rinviano alla solita norma: l'iscrizione è un atto automa¬ tico, in presenza di una denuncia circostanziata. E però un'indiscrezione filtra. L'iscrizione risale a venerdì mattina. Ad inizio settimana si era deciso di iscrivere solo Massimo D'Alema, poi sul registro ci sono finiti tutti quanti i denunciati da Craxi in ossequio appunto alla regola dell'automatismo. Achille Occhetto, peraltro, non perde occasione per rivendicare come titolo di merito appunto la denuncia da parte di Bettino Craxi. Lo ha ripetuto anche ieri alle domande di Gianfranco Funari: non ci sono distinzioni tra sé e il numero due del partito. «D'Alema è un po' più magro di me. Per il resto siamo alla pari. Entrambi denunciati da Craxi». Ma sull'ex leader del psi è quantomai aggressivo: «Craxi può cambiare il corso della campagna elettorale e introdurre elementi di terrorismo oggettivo. Questo è un fatto di inciviltà». Anche D'Alema è duro: «Io non so cosa voglia Craxi. Vuole forse che si riaprano tutti i processi? O una sorta di processo politico? La sua denuncia si fonda su materiale totalmente inconsistente, con riferimenti a procedimenti giudiziari che sono o molto avanzati o già conclusi. La sua è un'oggettiva denuncia contro i giudici di Mani pulite che hanno fatto gli accertamenti su di noi, con serietà e rigore, senza trovare nulla». [fra. gri.]

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