Le Nuove restano i detenuti tornano di Emanuela Minucci

Conso sollecita che i lavori di ristrutturazione si concludano entro l'anno Conso sollecita che i lavori di ristrutturazione si concludano entro l'anno Le Nuove restano, i detenuti tornano Lunedì via al recupero del settore femminile In una cella vivevano sinora anche otto donne Via libera alla ristrutturazione delle Nuove: i lavori di recupero del vecchio carcere, da tempo annunciati e rimandati, partiranno lunedì. Lo ha comunicato ieri pomeriggio Pietro Fornace presidente del Tribunale di Sorveglianza - al ministro di Grazia e Giustizia Giovanni Conso, in visita ufficiale al carcere delle Vallette per rendere omaggio all'apostolato di padre Ruggero Cipolla: il cappellano ha concluso in questi giorni il suo mandato fra i detenuti durato mezzo secolo. La cerimonia di «addio» al frate è stata presediuta dal cardinale Giovanni Saldarmi. Il ministro è giunto a Torino intorno alle 16 dopo aver visitato il carcere di. Bolzano. «Questa sì che è una buona notizia», ha commentato leggendo il fax ministeriale che autorizzava l'inizio dei lavori alle vecchie carceri. «Ho cominciato la giornata in un'atmosfera di sangue e dolore, per fortuna almeno a Torino scopro una volontà costruttiva». I lavori costeranno circa un miliardo 600 milioni e dureranno sei mesi nella parte femmini¬ le del carcere, un anno in quella, tutta da rifare, che ospiterà gli uomini. Un periodo troppo lungo secondo il ministro che ha invitato Pietro Fornace ad accelerare i tempi dell'opera di restauro: «Il problema del sovraffollamento è troppo urgente: ora che ci sono i fondi non bisogna perdere nemmeno un giorno». La situazione «demografica» delle Nuove è insostenibile: il settore femminile ospita 140 donne, ma è attrezzato per una cinquantina. Da anni si moltiplicano proteste e denunce: fra le più recenti lo sciopero della fame di alcune detenute organizzato nell'aprile scorso. Dicevano: «Siamo in otto in celle concepite per tre persone. Letti a castello, in un angolo la tazza del water e un piccolo lavandino: unica compagnia, i topi». Obiettivo della ristrutturazione? Offrire condizioni di vita migliori alle 130 recluse. E in futuro ospitare altri 300 detenuti: suddivisi in due sezioni, una maschile, l'altra solo per donne tossicodipendenti. «L'ideale sarebbe poter accogliere alle Nuove - ha detto Pietro Fornace - tutti i detenuti in attesa di giudizio, che oggi alloggiano nel penitenziario delle Vallette: trasferiti in corso Vittorio si troverebbero in una posizione più "strategica" rispetto al nuovo Palazzo di Giustizia». La piaga del sovraffollamento affligge anche la casa circondariale delle Vallette: in uno spazio studiato per ospitare 750 dete¬ nuti ne sono rinchiusi 1600. Drammatica pure la situazione del reparto «nuovi giunti»: 24 posti disponibili per 110 detenuti effettivi. «Il problema è comune alle grandi città - ha detto Fornace - ma non va dimenticato che Roma ha tre carceri e Milano due: Torino non può continuare ad averne uno e mezzo». Emanuela Minucci

Persone citate: Conso, Giovanni Conso, Giovanni Saldarmi, Pietro Fornace, Ruggero Cipolla

Luoghi citati: Bolzano, Milano, Roma, Torino