Signori babau di Capello

Il tecnico del Milan teme il momento felice della Lazio Durante una rapina in farmacia Il tecnico del Milan teme il momento felice della Lazio Signori babau di Capello «E' lui che può decidere la partita» MILANO. Adesso si fa sul serio. Con la trasferta all'Olimpico di domani contro la Lazio il Milan entra nella dirittura finale in vista del suo terzo scudetto consecutivo. La speranza è di iniziare con una vittoria che metta in fuga le ultime perplessità e consenta una corsa in discesa. Ma Capello e i suoi uomini hanno molti timori nell'affrontare un avversario forte, che attraversa un ottimo momento di forma. Questo perché il Milan non è al massimo della condizione e gli mancano alcuni giocatori importanti. Inoltre, c'è il ricordo della passata stagione a non confortare Capello. L'anno scorso, infatti, proprio pareggiando all'Olimpico (2-2) con la squadra di Zoff, il Milan già reduce dalla sonora sconfitta di Coppa Italia di tre giorni prima con la Roma (2-0), cominciò la parabola discendente, che mise a rischio la conquista dello scudetto facendo tremare Capello fin quasi all'epilogo del torneo. Dopo quel pari esterno, s'iniziò infatti la grande frenata e il Diavolo non riuscì più a vincere in campionato tranne che ad Ancona, contro una formazione ormai sicura di retrocedere in B. «E noi abbiamo anche 90 minuti in più nelle gambe - sospira Capello, che al venerdì rilascia interviste solo televisive perché molti dei miei ragazzi hanno giocato mercoledì in Nazionale. Al contrario di quelli della Lazio, che hanno potuto preparare la sfida nel migliore dei modi. E poi Zoff ha tutti i giocatori a disposizione». Nessuna riapertura della polemica sulle esigenze della Nazionale e di Sacchi, però ancora una volta Capello ha voluto ribadire la sua posizione sugli stage e sulle amichevoli volute dal et. Lamenti subito ripresi dal vicepresidente Galliani, che puntualizza: «Tutti questi impegni creano grossi problemi di concentrazione. Perché ci sono troppe partite e i giocatori non possono rendere sempre al massimo, né allenarsi con continuità». Mentre Capello, già intimidito dal morale altissimo dei laziali, è costretto a ritrovarsi di fronte anche il recuperato Si¬ gnori, visto che Sacchi non lo ha rischiato mercoledì a Napoli a causa di un lieve malanno ora smaltito. «Incontriamo una Lazio caricatissima, che nelle ultime giornate di campionato ha ritrovato grande credibilità aggiunge il tecnico milanista -. E, come se non bastasse, conterà su un grande Signori. In queste sfide gli schemi sono importanti, però sono i grandi giocatori a decidere. E Signori, da solo, è un tipo che può determi- nare il risultato». Signori, dunque, osservato speciale, senza dimenticare Gascoigne e Boksic, gli altri fuoriclasse laziali. «Ci sarà da ballare, domani all'Olimpico - dice in proposito Tassotti, che ha smaltito l'influenza e potrà essere della partita - perché con questi tre giocatori Zoff sarà costretto per forza ad attaccare e non sarà facile contenerli. Per fortuna che davanti alla difesa abbiamo Desailly, un vero baluardo. Ma ci sarà lo stesso da soffrire». Non per questo il Milan rinuncerà ad attaccare e a cercare, come sempre, la vittoria. Lo ribadisce lo stesso Tassotti, che proprio ieri ha firmato e depositato in Lega il rinnovo del contratto con il Milan fino al giugno del '95: «Faremo la nostra partita e cercheremo la vittoria sino in fondo. Non sappiamo e non vogliamo accontentarci di un pareggio, tutto qui». Ma con quali uomini il Milan tenterà di vincere non si può dire. Anche Savicevic non sta bene. Ieri il montenegrino ha dovuto interrompere l'allenamento per una fitta al muscolo anteriore della coscia destra, conseguenza di una vecchia cicatrice. Solo oggi si saprà se potrà affiancare Massaro. Né Simone né Raducioiu, secondo Capello, sono al massimo della condizione e non si sa se sono in grado di tenere un'intera gara. Molto probabilmente, in caso di forfeit di Savicevic, ci sarà staffetta tra Simone e Raducioiu, mentre resta da decidere chi giocherà a centrocampo a fianco di Boban e Desailly, anche lui in forse per la contusione alla caviglia destra rimediata mercoledì in Nazionale. Nino Sorniani

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