Bocciata l'anagrafe «gay»

Bocciata l'anagrafe «gay» Bocciata l'anagrafe «gay» Coreco annulla la delibera di Cogoleto COGOLETO. Dopo Empoli, anche Cogoleto è stata costretta a fare marcia indietro sulla scelta del consiglio comunale di istituire un registro delle unioni civili che consentirebbe alle coppie gay di unirsi in «matrimonio». Anche in Liguria, il Comitato regionale di controllo ha bocciato la delibera comunale proposta dal sindaco pidiessino Luigi Cola che con la sua scelta aveva anticipato di circa un mese il Parlamento di Strasburgo. La denbera di Cogoleto è stata stroncata per l'incompatibilità con alcuni avicoli di legge in merito alla c;*tadinanza del coniuge, alla c-.uunione dei beni, alle tasse di successione e altri cavilli normativi. Senza perdersi d'animo, il sindaco di Cogoleto ha annunciato il ricorso al Tar e l'intenzione di rivedere la delibera nelle parti contestate dal Coreco. «Quello che conta - ha spiegato Cola - è che al di là delle contestazioni del Coreco il mio Comune abbia sancito un principio in merito al quale non intendiamo più tornare indietro. Ovviamente, sarebbe opportuno che venisse varata una legge nazionale che riconosca le unioni civili, come già accade in altri Stati d'Europa. Il problema, comunque, non si limita alla questione dei gay - ha nggiunto Cola - ma si estende a tutti quei casi di convivenze di fatto: coppie di donne anziane, eterosessuali, che necessitano di essere tutelate legalmente». E la considerazione di fondo, dalla quale Cola è partito per re¬ digere i dieci articoli della proposta di integrazione dell'ordinamento civile è il riconoscimento del fatto che la società in questi ultimi anni è cambiata. «Il problema, per le coppie conviventi, omo o eterosessuali, si pone sul piano dei diritti - spiega ancora Cola -. Queste coppie, nella maggior parte dei casi non hanno la possibilità di succedere patrimonialmente e a molti non viene neppure riconosciuto il diritto di assistere il partner in ospedale o a subentrare nel contratto di affitto in caso di decesso del convivente titolare. Sono questi i casi che dimostrano la necessità di una nuova regolamentazione. Non dobbiamo infatti dimenticare che i gay, gli extracomunitari, le lesbiche sono cittadini come gli altri che pagano le tasse per diritti a cui non possono aspirare. Mi riferisco alle graduatorie per le case popolari, agli assegni familiari, che non gli spettano». [a. z.] Il sindaco pidiessino di Cogoleto, Luigi Cola

Persone citate: Luigi Cola

Luoghi citati: Cogoleto, Empoli, Europa, Liguria, Strasburgo