«Azienda mafia, è lontana l'ora del crack»

«Azienda mafia, è lontana l'ora del crack» Roma è il crocevia dei traffici della criminalità organizzata. E cresce il ruolo della 'ndrangheta «Azienda mafia, è lontana l'ora del crack» Allarme dalla commissione parlamentare: mezzi ancora inadeguati ROMA DALLA REDAZIONE La mafia è diventata azienda e non è sempre facile aggredirla sul fronte finanziario, dal momento che riesce a gestire immensi capitali spesso «ripuliti» e quindi liberati dal marchio della provenienza illecita. Un'azienda, la mafia, che si insinua nel mercato col doppio vantaggio di chi dispone di denaro a basso costo ed opera col sistema della corruzione e della intimidazione. Per questo le indagini sulle famiglie mafiose devono procedere sul doppio binario: quello puramente criminale - ormai abbastanza collaudato - e quello finanziario. Su questo secondo versante il sistema di contrasto appare ancora in forte ritardo. E perciò si riesce ad avere solo un quadro parziale dell'organizzazione criminale, col risultato che è più facile colpire i boss nella libertà personale che nelle loro ric- chezze. Queste considerazioni, insieme con un'analisi completa del fenomeno mafioso, sono contenute nella relazione conclusiva della Commissione parlamentare antimafia, approvata ieri con la sola opposizione del missino Michele Fiorino. La relazione è divisa in tre parti: attività dell'organismo nel corso della legislatura (relatore Luciano Violante); una seconda che contiene le relazioni su quattro situazioni territoriali (Lazio e Roma, Caserta, Benevento ed Avellino); una terza parte conclusiva sulla dimensione patrimoniale delle cosche e le misure di contrasto. Particolarmente preoccupante l'analisi che i commissari hanno compiuto su Roma, indicata come «crocevia importante delle iniziative dell'economia e della finanza facenti capo alla criminalità organizzata». Secondo la Commissione, negli anni si è consolidato e raffinato «un sistema finanziario e di manipolazione dei canali ufficiali del movimento dei capitali». «Un sistema - è spiegato - di ampio respiro che altera sensibilmente il tessuto economico locale». Una parte preponderante della relazione è dedicata aH'allarmeCalabria e alla pericolosità che la 'ndrangheta è venuta ad assumere nell'ultimo periodo, specialmente nell'ambito del traffico degli stupefacenti e del contrabbando di armi. Un ruolo, quello della mafia calabrese, esaltato dalla presenza massiccia di logge massoniche (1131 per un totale di 32.251 iscritti) non sempre in regola con le leggi. ((Abbiamo accertato - sottolinea Luciano Violante - che persone che hanno dichiarato di essere massoni, non risultano da questi elenchi». Luciano Violante, presidente dell'Antimafia

Persone citate: Luciano Violante, Michele Fiorino

Luoghi citati: Avellino, Benevento, Caserta, Lazio, Roma