Schindler, eroe per amore di Lisa l'ebrea di Enrico Benedetto

Schindler, eroe per amore di Lisa l'ebrea Rivelazioni di un cappellaio sopravvissuto al lager sul protagonista del film di Spielberg Schindler, eroe per amore di Lisa l'ebrea «Gli diede anche un figlio: furono entrambi trucidati dalle SS» PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Fu l'amore per un'ebrea tedesca che gli diede un figlio e non semplice filantropia a trasformare Oskar Schindler nel compassionevole salvatore di israeliti descrittoci da Keneally (il libro) e Spielberg (il film). Lo racconta sul Nouvel Observateur Richard Lax, straordinario testimone sopravvissuto al genocidio. Il suo nome figura nella «Schindler's list». L'industriale gli salvò quindi la vita una prima volta assumendolo come operaio. E qualche mese più tardi il miracolo si ripetè: Schindler - spiega Lax - deviò il braccio dell'SS che voleva sparargli. Ma fu il terzo incontro tra le loro esistenze quello decisivo per la storia. E' il 1945. A Regensburg, nell'apocalittica Germania post-capitolazione, il quindicenne Richard Lax reincontra Schindler, di cui aveva perso ogni traccia. Tra i due finisce per stabilirsi un curioso rapporto, come tra padre e fi- glio. Oskar è un uomo allo stremo. Lo uccidono giorno dopo giorno la diffidenza degli ebrei sopravvissuti (non quelli che beneficò ma gli altri, increduli dinanzi a una generosità sideralmente lontana dallo sterminio), l'inimicizia di cui lo circondano i tedeschi, i sospetti che il suo doppio gioco solleva nei democratici occidentali. «Era in preda a una terribile depressione», dice Lax: «Beveva litri e litri d'alcol, fumava senza interruzione». Ogni mattina i due vanno insieme al caffè. E lì Schindler vuota il sacco. «Rievocava in continuazione le sbevazzate e la sua dissolutezza degli ultimi anni», come se la loro memoria l'ossessionasse. Richard Lax intuisce che quelle confidenze potrebbero lasciare spazio alla rivelazione di ben altri segreti. Ma non oserà mai porgli la domanda che spontanea gli viene alle labbra: «Perché hai soccorso a rischio di venire ucciso uomini e donne sconosciute?». La risposta arriva da sola, lungo una gita in barca a Walhalle. Schindler gli confida che nel '36 s'innamorò «d'una giovane ebrea tedesca bella e istruita». La conoscenza avvenne per caso, in treno. Ma Oskar non ebbe pace finché non rivide Lisa: «Studiava psicologia a Dresda. Il padre, docente universitario, era imparentato con la famiglia di Stefan Zweig». Per Schindler, che frequentava solo «cattoliche puritane come la madre e la moglie Emilie», quell'amore doveva schiudere un'epoca nuova. «Le aprì il suo essere, confessandole anche le ferite dell'infanzia. E lei lo iniziava a Shakespeare, Kant, Goethe». La passione è immediata, totale. «Mi è parso di capire che avessero avuto un bambino», afferma, pudico, Lax. Ma l'idillio s'infrangerà nel '38, sotto il peso dell'antisemitismo nazista. Il III Reich rimpatria gli ebrei polacchi. Lisa e i suoi finiranno per stabilirsi a Bilicz. Un anno più tardi, anche Schindler varca l'Oder seguendo l'offensiva della Wehrmacht. Si stabilirà a Cracovia. Non ha dimenticato Lisa. E userà i privilegi concessigli dal suo ruolo nello spionaggio tedesco per renderle visita. Ma nel 1940 la donna e - con ogni verosimiglianza - il loro bambino vengono messi a morte dalle truppe germaniche. E' una rappresaglia fra le mille che insanguinano il governatorato generale di Polonia. Tuttavia apre gli occhi a Schindler. «Quando apprese l'eccidio - mi disse - gli parve d'impazzire». E dopo la rabbia, arriva lo sgomento. Prosegue Lax: «Doveva provare un terribile senso di colpa. Allora comprese che la "soluzione finale" era imminente». Tra le due alternative staccarsi da un regime assassino o continuare a servirlo - tenta la mediazione più rischiosa. Il resto della storia lo conosciamo attraverso Spielberg. Ma il cappelliere in pensione Lax, che trascorre una tranquilla vecchiaia a Parigi, solleva un velo sul dramma intimo di Oskar Schindler, improvvisatosi eroe per vendicare la donna e il figlio trucidati dai suoi connazionali. Enrico Benedetto «Frequentava solo donne cattoliche puritane come moglie e madre: per lui l'incontro fu una svolta» Liam Neeson che interpreta Oskar Schindler nel film di Steven Spielberg

Luoghi citati: Cracovia, Dresda, Germania, Parigi, Polonia, Regensburg