Da Cenerentola a top model

Settimanale pubblica in copertina la foto di una sconosciuta Settimanale pubblica in copertina la foto di una sconosciuta Da Cenerentola a top model Ha battuto seimila ragazze nel concorso lanciato dalla rivista femminile Palermitana di vent'anni: è una rivincita su chi non mi ha mai considerata LA FAVOLA CHE DIVENTA REALTÀ' E RO emozionata, a Linate: sbarcavo a Milano, con la mamma, nella grande città che non avevo mai visto, e tra poco mi avrebbero trattata come una top model, trucco raffinato, tanti riflettori e un fotografo professionista tutto per me, ventenne palermitana che a casa sua non può nemmeno fare una sfilata di moda di quelle caserecce perché - pensi - mi considerano troppo magra... E' un sogno, ancora non ci credo, lunedì tutti mi vedranno sulla copertina di Gioia, uno dei più importanti settimanali. All'università non sanno nulla, l'avevo detto solo a poche amiche fidate. Chissà, e se diventassi sul serio una top model? Splendido, ma dovrei lasciare la Sicilia, un grande sacrificio. E il mio fidanzato, che direbbe? Certo ora non è geloso ma domani... Gioca a pallacanestro ad Agrigento, non potrebbe andar via. Solo mamma sarebbe contenta, è lei che ha voluto spedire la busta con quella foto, a Gioia». Ormai sogna a occhi aperti la Cenerentola '94, chi la ferma più Monica Caminiti? Ha le misure della Schiffer (1,75 per 53 chili) e un volto particolare, di quelli che non si dimenticano, due grandi occhi neri su zigomi alla Pfeiffer, uno sguardo intenso che ha colpito Silvana Giacobini, la vulcanica direttrice di Gioia, mentre selezionava una a una, per un mese, seimila foto di aspiranti Schiffer. Erano arrivate alla redazione milanese di viale Sarca dopo l'annuncio, ai due milioni di let¬ tori, del concorso-sfida: lanciare come modella un'illustre e bella sconosciuta («Cenerentola '94», appunto), creare dal nulla a Milano una carriera di indossatrice invece di attendere sempre l'americana di turno. Un concorso che ricorda quelli «mitici» degli Anni 40-50, l'Italia delle Lollobrigida e delle Loren, delle mille sfilate di anonime Miss che volevano sfuggire alla fame del dopoguerra. Come Liliana, ragazza qualunque, che sorrideva dalla prima copertina di Epoca, 14 ottobre 1950. Oggi per fortuna la fame non la patisce più nessuno, tantomeno in famiglia Caminiti: il padre è direttore di un negozio, la madre casalinga dopo aver lavorato 22 anni come segretaria. Le motivazioni sono altre. «L'emozione mi è passata subito, appena mi sono messa in posa: non ho pensato più niente, mi sono concentrata, credo di essermi mossa bene perché il fotografo mi ha fatto i complimenti. Ma era la mia grande occasione, se va bene, cinque anni di questa vita, poi torno a studiare Psicologia». E col conto in banca più fornito. Lunedì mattina dalle edicole di tutta Italia i grandi occhi di Monica fisseranno chi si avvicinerà per comprare un giornale. Forse incroceranno quelli di un grande stilista, o di un fotografo alla Toscani, e allora - se si piaceranno - la favola della Cenerentola palermitana potrebbe divenire, chissà, realtà. Paolo Potetti «Sono pronta ad abbandonare gli studi perle sfilate» Monica Caminiti (FOTO GIOIA]

Luoghi citati: Agrigento, Italia, Milano, Sicilia