«Qui non vogliamo i russi»

«Qui non vogliamo i russi» «Qui non vogliamo i russi» I bosniaci: sono contro di noi Clinton: speriamo di non colpire SARAJEVO. Il vice presidente bosniaco Ejup Ganic si è dichiarato ieri sera contrario allo schieramento di caschi blu russi nell'area di Sarajevo per controllare il ritiro o la consegna delle armi pesanti dei serbo-bosniaci, come previsto dalla proposta di mediazione avanzata da Mosca e accettata dagli stessi serbi. «Come sapete - ha detto Ganic - i russi non sono neutrali nella questione della Bosnia-Erzegovina. Certamente non siamo contenti che i russi controllino le armi serbe. Preferiremmo piuttosto che prendessero in consegna le nostre armi». Gli Stati Uniti hanno reagito con cauto ottimismo alla notizia che i serbo-bosniaci intendono rispettare l'ultimatum Nato. «Se i serbi osserveranno le condizioni, questa è ovviamente una buona notizia», ha commentato la portavoce della Casa Bianca Dee Dee Myers. Il presidente Bill Clinton ha espresso la speranza che gli attacchi aerei sulla Bosnia «non saranno necessari». La Casa Bianca ha peraltro ribadito l'indiscutibilità dell'ultimatum lanciato dalla Nato alle milizie serbe schierate intorno a Sarajevo. «Penso che i serbi siano ormai consapevoli del fatto che se loro non adempiono ai termini dell'ultimatum, l'Alleanza interverrà - ha affermato Clinton in un'intervista alla radio -. L'ultimatum della Nato è sempre valido, e le sue regole sono chiare a tutti». Il mediatore dell'Unione europea ai negoziati di Ginevra sulla Bosnia, David Owen, ha affermato che l'intervento della Russia ha reso meno probabili i raid arei contro le postazioni serbo-bosniache attorno a Sarajevo. «Penso che vi siano scarse probabilità che i raid aerei della Nato comincino lunedi... E' una buona notizia. La Federazione russa ha giocato un ruolo attivo e costruttivo nel processo di pace» ha detto Owen in un'intervista alla Bbc. La Casa Bianca ha risposto no alla richiesta dell'Onu di contribuire con l'invio di truppe alla smilitarizzazione di Sarajevo. Clinton ha ribadito in più occasioni la non disponibilità del suo governo a rischiare le vite di truppe di terra americane in Bosnia, se non per far rispettare un eventuale accordo di pace già raggiunto. Il comando dell'Unprofor a Sarajevo ritiene che siano necessari fin d'ora almeno altri 3 mila uomini. [Agi-Ap-Ansa]

Persone citate: Bill Clinton, Clinton, David Owen, Dee Dee Myers, Ejup Ganic, Ganic