«Un ministero per le donne» di Liliana Madeo

«Un ministero per le donne» «Un ministero per le donne» Lepidiessine: ora cammineremo da sole L'ALTRA META' DEL VOTO E: ROMA CCOLE qui le «donne con le palle», come Occhetto ha chiamato le sue colleghe di partito in una trasmissione di «Milano, Italia», volendo dire quanto esse siano capaci, ostinate e brave nel fare politica. Presentano - a Montecitorio - il «rendiconto» del lavoro parlamentare che hanno svolto nei venti mesi di legislatura. Di polemiche non vogliono assolutamente sentir parlare, in una campagna elettorale «partita in maniera così urlata, pessima, sconvolgente, carica di sangue e veleni» come dicono l'on. Anna Serafini e la sen. Franca Prisco, che sono le coordinatrici del Gruppo Interparlamentare Donne. Occhetto in quella movimentata trasmissione? «Bravissimo». L'infelice spiritosaggine del segretario del loro partito? «Non l'abbiamo sentita». Alba Pari etti rappresentante del polo progressista? «Gli inviti li ha fatti Deaglio, non Occhetto». E la divagazione finisce qui. Alle parlamentari interessa por- tare il discorso sulle cose concrete, i fatti e i risultati raggiunti. «Basta con le chiacchiere e la demagogia: non se ne può più». Elencano le loro «conquiste»: la modifica della legge elettorale che impedisce a uno dei due sessi di superare la quota dei due terzi nelle Uste, «una norma che abbiamo difeso con le unghie e con i denti, frutto di un grandissimo travaglio»; l'età pensionabile delle donne portata a 60 anni, contro la proposta Amato dei 65 anni; la soglia del reddito cumulato col coniuge elevata a 38 milioni, contro i 20 proposti dal governo, per ottenere la pensione minima (la modifica riguarda un milione di donne); l'allargamento della mobilità lun¬ ga, che consente a categorie di lavoratrici - come le tessili - di usufruire della cassa integrazione fino alla pensione; le norme per favorire l'imprenditorialità femminile; la riduzione al 50% del costo degli asili nido. Non si limitano a guardare quello che hanno fatto. «Basta - dicono - con l'esperienza della trasversalità, che in momenti di emergenza ci ha unite in parlamento alle donne di altri partiti. E' stata una fase. Ha dato risultati positivi. Ad esempio, quando Casini ha voluto rimettere in discussione la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, anche la Garavaglia si è unita a noi e ha dato il suo contributo per bloccare la mozione. Ma è venuto il tempo di una visione più laica, più alta, delle differenze e delle responsabilità politiche». Annunciano: «Chiederemo l'abolizione della Commissione per le pari opportunità presso la presidenza del consiglio, una struttura dove tutte le forze politiche e professionali sono presenti, e che si è rivelata regno delle mediazioni più caute. La mediazione deve essere esplicita. Se continuiamo a unirci, in stato di necessità, per darci forza, si abbassa il livello del confronto. Chiederemo l'istituzione di un Ministero a sé, per i diritti delle donne o per le pari opportunità». Liliana Madeo

Persone citate: Anna Serafini, Casini, Deaglio, Franca Prisco, Garavaglia, Occhetto

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma