Via alla santa alleanza di Renzo Villare

Costruttori e componentisti insieme per sfidare la crisi Costruttori e componentisti insieme per sfidare la crisi Via alla santa alleanza Stretti rapporti di collaborazione puntando a un prodotto di qualità TORINO. Lavorare insieme per uscire dalla crisi nella piena soddisfazione del cliente. E' questo il significato di fondo dell'accordo firmato nei giorni scorsi tra costruttori di veicoli e imprese di componentistica. L'amministratore delegato di Fiat Auto, Paolo Cantarella, che ha firmato l'intesa come presidente del Gruppo autoveicoli dell'Anfia, ha parlato di «un'alleanza forte tra chi costruisce automobili e chi contribuisce ai due terzi di esse, tanto più significativa e rilevante perché arriva in un momento particolarmente difficile per l'auto. Il 1993 sarà un anno che ricorderemo a lungo per la drammatica caduta del mercato, con oltre due milioni di vetture vendute in meno in Europa». Luca Paveri Fontana che, in qualità di presidente del Gruppo Parti, ha siglato il documento per i componentisti ha sottolineato come «l'alto contenuto tecnologico e qualitativo dei veicoli di attuale produzione rende indispensabile una stretta cooperazione tra Case e industrie di componenti sin dalle fasi di concezione del veicolo». E Piero Fusaro (il presidente dell'Anfia ha tessuto la tela ed ha quindi «unito in matrimonio» le due parti) ha ricordato come «l'Italia sia uno dei primi Paesi a formalizzare un accordo del genere a conferma che l'industria veicolistica nazionale è all'avanguardia in Europa. In realtà soltanto la Germania ha firmato un anno fa un patto analogo». A Paveri Fontana abbiamo chiesto come si sia potuti arrivare a rapporti di cooperazione così stretti fra due grandi settori che fino a qualche anno fa non erano poi tanto amici. «I rapporti tra costruttori e fornitori - ha detto - si sono via via profondamente evoluti in relazione alla globalizzazione dei mercati e della competizione. Il documento che abbiamo firmato è molto importante perché fissa i principi base per la nostra collaborazione». Quali sono questi principi? «Una comune ricerca di eccellenza nella qualità dei prodotti e dei processi, nella logistica e nella gestione aziendale, in coerenza con le attese del cliente finale, attraverso la mutua partecipazione alla soluzione dei problemi e alla trasparenza nei rapporti commerciali». E' stato un lavoro impegnativo per tutti. Come si è arrivati alla conclusione? «L'esigenza di approfondire questa tematica, sentita in sede Anfia, ha trovato applicazione, punto per punto, nel documento. La soddisfazione, quindi, è grande, ma la firma rappresenta solo l'inizio. Stabilite le linee-guida, occorre adesso che costruttori e componentisti le traducano in pratica. Da parte nostra ci impegniamo a divulgare i punti dell'intesa nel modo più capillare possibile, perché vogliamo che vengano recepiti a tutti i livelli aziendali. E' solo in questo modo che si può ottenere una totale part¬ nership. Siamo ottimisti perché riteniamo che lavorando così otterremo la qualità totale del prodotto a costi altamente competitivi sul piano internazionale». Lo stesso entusiasmo e la stessa volontà animano i costruttori. Cantarella aveva, infatti, sostenuto che «l'accordo migliorerà i nostri risultati in Europa e nel mondo. Sempre più ormai i veicoli sono il frutto di una stretta integrazione tra le Case costruttrici e i propri fornitori», ricordando come oggi per la Fiat siano 520 (qualche anno fa erano oltre 1000), di cui 130 costituiscono il 90% del fatturato totale delle forniture. Esse si sono progressivamente ampliate, fino a sfiorare oggi il 70 per cento del valore della vettura (è il caso di Melfi, il nuovo stabilimento Fiat nel Mezzogiorno dove si costruisce la Punto). All'Anfia sono attualmente associate 80 aziende del settore che, di fatto, rappresentano circa la metà della componentistica complessiva nazionale, con circa 40 mila dipendenti, un fatturato di 8500 miliardi di lire e una media di 500 addetti per impresa. In Italia il settore, con circa 1000 aziende comprese anche quelle molto piccole, occupa oltre 100 mila persone con un fatturato di 18 mila miliardi, pari al 14% della produzione comunitaria. Importante prerogativa del comparto è l'attivo commerciale, con un positivo contributo sull'andamento della nostra bilancia dei pagamenti. Nei primi 9 mesi del 1993 l'esportazione, per il 90% verso i Paesi europei, si è aggirata intorno ai 6300 miliardi di lire, con un saldo positivo di oltre 3000 miliardi. In Europa il settore fattura 200 mila miliardi l'anno con oltre 3.000 aziende e un'occupazione di un milione di persone. Quasi tutta la produzione europea (oltre il 96%) è concentrata in 5 Paesi: Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Spagna. Renzo Villare PRODUZIONE DI COMPONENTI NELLA CEE [j GERMANIA §H ALTRI PiSGRAN 111 SPAGNA [22 ITALIA | | FRANCIA Dati 1990 Paolo Cantarella (a sinistra) e Paveri Fontana hanno firmato l'importante accordo che lega costruttori e aziende italiane di componenti

Persone citate: Luca Paveri Fontana, Paolo Cantarella, Paveri Fontana, Piero Fusaro