Bettega sale ma Boniperti non molla di Angelo Caroli

Una scalata fulminea: amministratore delegato e poi vicepresidente in sole 3 settimane Una scalata fulminea: amministratore delegato e poi vicepresidente in sole 3 settimane Bettegq sale, ma Boniperti non molla E adesso cambiano anche i quadri della società ALTRI PASSI NEL FUTURO UTORINO N altro passo nel futuro del «nuovo che avanza». E' il secondo atto della rifondazione bianconera. La Juventus affida pieni poteri a Roberto Bettega, che sale fino al soglio di vicepresidente. L'annuncio è arrivato ieri sera attraverso il comunicato emesso dal consiglio di amministrazione della società, dopo un conclave durato un'ora e dieci minuti (dalle 19,25 alle 20,35). E' una scalata fulminea, quella di Bettega: sono infatti trascorsi appena 20 giorni dal suo ritorno in bianconero nelle vesti di dirigente. Ed è un'ascesa sorprendente per quanto riguarda i tempi, visto che nel giorno dell'investitura (27 gennaio) e al momento di pronunciare il discorso della corona Roberto dichiarò che sarebbe diventato amministratore delegato con i crismi dell'ufficialità soltanto nell'assemblea dei soci fissata per il 10 marzo. Il colpo di scena di ieri dà comunque ulteriore tono alla sostanza della carica di Bettega, che si trasforma da quella di amministratore delegato a quella di vicepresidente. Il che comporta assoluto esercizio di poteri: tecnico, economico e amministrativo. Dalla sede di piazza Crimea, oltre al comunicato, non trapela una parola di più. Perciò cerchiamo di interpretare. E' probabile che l'accelerazione dei tempi sia il parto di una serie di circostanze: le voci che si rincorrono in città («Chi comanda attualmente alla Juventus?»), lo striscione esibito domenica da un gruppo di tifosi, non digerito dal dottor Umberto Agnelli e ovviamente da Bettega («Boniperti e la Juve ci unisce l'a- more, no ai granata e ai mercenari senza onore»), e l'equivoco in cui oggi cade buona parte del popolo di fede bianconera sul ruolo e sulla funzione di Roberto («Fino a che punto ha carta bianca?»). Soprattutto quello striscione avrebbe fatto capire ai nuovi dirigenti che un governo «doppio» poteva creare grosse turbative, addirittura due partiti in seno alla Juve. Così Bettega ha stretto i tempi fino a chiedere chiarezza al dottor Umberto Agnelli, padrone dell'Ifi, e al suo consigliere Giraudo. Le esigenze di Bettega nascono da una necessità prioritaria: lavorare in un ambiente sereno. Ed è stato subito accontentato. Come ha preso Boniperti la seconda svolta in poco tempo? Nessun commento, come è suo costume. Certo non gli avrà fatto piacere passare in secondo piano. Ma resterà al suo posto sino a fine stagione. Non sapremo mai se, magari per un solo istante, abbia accarezzato l'ipotesi di lasciare subito; in ogni caso dimostra saggezza con il suo gesto, dal momento che a questo punto dell'anno calcistico è molto importante agevolare fino in fondo il lavoro di Trapattoni e della squadra, che sono in corsa sia per lo scudetto sia per la Coppa Uefa. L'acquisizione di maggiori poteri permette a Bettega di avviare fin da oggi il rinnovamento dei quadri della società. Chi sale vuole gente in sintonia con lui, anche se non necessariamente chi lascia ha demeritato. Cominciamo da Trapattoni. La sua partenza non è una novità da tempo. Il suo posto verrà preso (salvo clamorosi imprevisti) da Marcello Lippi, ottima presenza e lodevole conduzione tecnica di un Napoli tormentato da mile problemi, quarantaseienne toscano di Viareggio, ex libero della Sampdoria, e allenatore a Pontedera, Cesena, Lucca, Bergamo (Atalanta) prima di sedersi sulla panchina partenopea. Con lui siamo in pieno dopo Trapattoni, il quale con sé dovrebbe portarsi (ma dove?, permane il mistero) il «secondo timoniere» Sergio Brio e, con molte probabilità, il medico sociale, dottor Pasquale Bergamo. Ma la rivoluzione non si ferma alla panchina. Come uomoimmagine dovrebbe essere chiamato Antonio Cabrini, ex gloria bianconera e vecchia conoscenza di Bobby-gol. Potrebbe anche curarsi dei rapporti tra la società e i tifosi, ruolo ricoperto ora da Dante Grassi. In ristrutturazione pure il settore giovanile: dovrebbero passare la mano Furino, Venturi e Roncarolo. Così pure Landri, il quale finora ha agito da segnalatore di giocatori soprattutto per la prima squadra. Romi Gay sarà il nuovo addetto alle relazioni esterne; la scelta comporterà la rinuncia a Piero Bianco. Angelo Caroli L'annuncio in serata; bruciate le tappe dopo lo striscione polemico allo stadio Furino e Landri nella lista dei partenti Sembra certo: Lippi (a sin.) nuovo tecnico Sopra Cabrini

Luoghi citati: Bergamo, Cesena, Lucca, Pontedera, Viareggio