Baggio-Silenzi da rivedere di Marco Ansaldo

Bqggio-Silenxi da rivedere LE PAGELLE DEI NOSTRI Bqggio-Silenxi da rivedere E l'errore di Baresi ci costa caro PAGLIUCA sv. Si vede spuntare davanti un solo avversario in tutto il primo tempo ed è quanto basta per fargli il gol. Di questi tempi gli va così: innocente (con Djorkaeff) o colpevole (con Zola a Parma), lo battono in troppi. BENARRIVO 6. Un buon avvio, a tutto sprint, ne fa l'azzurro più frenetico tra quanti frequentino le fasce laterali. In difesa patisce però le puntate di Ginola, dal quale nascono le maggiori insidie. MALDINI 6. Con l'uscita di Baresi diventa il capitano, annotazione puramerte statistica perchè nel gioco la differenza di grado non si avverte. E' forte, non dirompente come servirebbe. E' anche vero però che Jacquet, come ormai tutti i et che conoscono Sacchi, si è premurato di chiudere soprattutto le corsie laterali, rendendogli la vita difficile. ALBERTINI 5,5. Regolare. Nel senso che si adatta alla mosceria azzurra senza trovare il coraggio di imporre la propria personalità. Ci sembra che nell'ultimo anno non sia cresciuto in niente, gli resta soltanto il timbro di una punizione su cui Lama si salva d'istinto (più un paio di tiri da fuori area). COSTACURTA 6,5. Per una sera è lui l'anello forte della coppia centrale, attento nei recuperi e nelle chiusure sulle triangolazioni (non moltissime) dei francesi. Mette in ombra il celebratissimo Cantona. BARESI 5. Uno sbaglio tanto ingenuo da non sembrare suo schiude a Ginola la via del contropiede che porta in vantaggio la Francia: un errore concettuale, il tentativo inutilmente rischioso di servire una palla impossibile per la teoria dell'impenetrabilità dei corpi. Glielo si può perdonare, pensando alla carriera e al fatto che in un match vero, con i due punti in palio, non si sarebbe concesso tanta sufficienza. Ma la sua prestazione è stata purtroppo costellata di altre imprecisioni nei passaggi (dal 65' Minotti sv) ERANIO 5. E' finito in un imbuto dal quale è uscito rarissimamente, perlopiù con l'escamotage di procurarsi un fallo, cosa non difficile con quel fabbro di Di Meco. Non ha più sprint, l'Arrigo è convinto che Vittorio Cecchi Gori ha ordinato, per un ennesimo contrasto, il silenzio-stampa a tutte le squadre della Fiorentina e a se stesso. Così gli consigliamo, come produttore cinematografico,. di cimentarsi in un genere affascinante: il ritorno del film muto. lo troverà in tempo per l'America, noi al posto suo non perderemmo d'occhio il dinamismo di Lombardo. E pazienza se non svolge il compitino con la stessa attenzione di Eranio. EVANI 5,5. Un bravo geometra, che disegna il gioco con linee pulite e non troppo geniali. Buona nel primo tempo un'apertura in profondità per Baggio che si fa recuperare da Desailly. Cala terribilmente nella ripresa dopo essere stato uno di quelli da salvare con più convinzione. CASIRAGHI 5,5. Potrebbe segnare al 20', anticipando Maldini, se il suo capoccione colpisse la palla con più forza o con più perfidia. Poco dopo Desailly lo anticipa al momento di mettere in rete un breve assist di Maldini. Sono le occasioni in cui l'abbiamo visto meglio e ci pare poco per giustificare l'insistenza con cui lo impiega Sacchi. Del resto se è fermo nella Lazio (46' Silenzi 5,5: ha un tempo per dimostrare qualcosa all'esordio, ma non è la partita giusta. Peccato, alla prossima). BAGGIO 5. C'era una volta il Divin Codino e lo diciamo con rammarico perchè oggi il vero Baggio (in forma pre-Pallone d'Oro, insomma) servirebbe alla Nazionale quantr- alla Juve. Gioca molto, forse troppo, da punta centrale per cui si espone allo strapotere atletico di Desailly. I francesi che ne hanno fatto il primo calciatore d'Europa assistono un po' perplessi a questa trasformazione male ispirata. STROPPA 4,5. In teoria dovrebbe ricoprire il ruolo di esterno meglio di un bomber come Signori. Nella pratica Stroppa confeziona un'apparizione in linea con la modestia di altre gare in azzurro. E Sacchi insiste (65' Cappioli sv). Marco Ansaldo

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