Sale del 59% nel'93 l'utile Bnl ma Bankitalia «scava» ancora

Tancredi Bianchi frena sul dopo-Cantoni: rispettare i tempi Tancredi Bianchi frena sul dopo-Cantoni: rispettare i tempi Sale del 59% nel '93 l'utile Bnl ma Bankìtalia «scava» ancora ROMA. Consiglio-fiume alla Bnl, il primo dopo l'«autosospensione» di Giampiero Cantoni. Ieri il vertice della banca ha messo a punto il bilancio '93. Oggi tornerà a riunirsi per fare il punto sulle indagini di Bankitalia ancora in corso. Stando ai primi dati del '93 la banca trasuda salute e ottimismo: a dati omogenei, 1' avanzo lordo '93 (prima delle rettifiche e degli ammortamenti e accantonamenti) ammonta a 1629 miliardi di lire con un incremento del 59,7% sul 1992; il risultato lordo di gestione ammonta invece a 1527 miliardi con un aumento del 67,9%. Il margine di interesse nel 1993 è ammontato a 2582 miliardi (l'I,2% in più del 1992), mentre i proventi netti da servizi bancari sono cresciuti del 63% portandosi a quota 1787 miliardi di lire. I costi di gestione sono cresciuti del 3,8% a quota 2842 miliardi. Sulla ispezione di Bankitalia, invece, ci sono soprattutto bocche cucite. Non solo perché l'indagine è in corso, ma anche perché Bankitalia e il Tesoro premono per una rapida sostituzione di Cantoni, se non addirittura del vertice intero. Una situazione questa che non convince il presidente dell'Abi, Tancredi Bianchi, il quale preferisce invece gettare acqua sul fuoco. «Non è certo difficile trovare un banchiere in grado di assumere la presidenza della Banca Nazionale del Lavoro; il problema è solo rispettare gli aspetti formali e giuridici pre¬ visti dal codice civile per le società per azioni, qual è la Bnl», ha detto ieri Bianchi, ricordando che il «codice civile detta regole precise per le spa e ii popolo italiano ha votato un referendum per evitare che le nomine bancarie vengano fatte direttamente dal ministro del Tesoro». Regole che, come ha precisato Bianchi, richiedono tempi di attesa di circa sei-otto settimane. In concreto, il tempo necessario per la revoca degli amministratori, la cessazione della carica e, infine, le nuove nomine. «Non bisogna però badare solo all'interno - ha aggiunto - perché l'equazione che un ottimo dirigente sia anche un ottimo presidente non è valida in ogni caso». Una valutazione su cui sembra concordare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Maccanico, il quale ha ricordato ieri che i rinnovi dei vertici non spettano al governo e che quindi oggi, nella riunione del Consiglio dei ministri, non saranno presi in esame. [r. e. s.] I ministro del Tesoro Barucci

Persone citate: Antonio Maccanico, Barucci, Cantoni, Giampiero Cantoni, Tancredi Bianchi

Luoghi citati: Roma