«Il saccheggio di Portobello»

Su Raiuno un programma simile a quello di Tortora. La sorella Anna: «Sono disgustata» Su Raiuno un programma simile a quello di Tortora. La sorella Anna: «Sono disgustata» «Il saccheggio di Portobello» «Lo hanno copiato tutti» ROMA. Il direttele di Raiuno Nadio Delai annuncia a sorpresa un «nuovo Portobello» in cui la formula del celebre programma di Enzo Tortora verrà rielaborata ed «applicata a prodotti diversi». Il progetto è già in piena lavorazione; pare sia anche già stato scelto il conduttore e la messa in onda dovrebbe avvenire nell'autunno del '94, con l'avvio della nuova stagione televisiva. Del neonato «Portobello», per il momento, non si sa altro: l'unica cosa chiara è il riferimento al programmaevento che diede la popolarità più grande a Enzo Tortora, il giornalista e showman scomparso nel maggio dell'88 dopo essere stato protagonista di uno degli errori giudiziari più tragici e discussi dell'ultimo decennio. «E' l'ennesimo saccheggio», commenta senza mezzi termini Anna Tortora, sorella del giornalista e sua ex collaboratrice professionale. Nel cast del famosissimo «Portobello» c'era anche lei, in veste di coautrice. «Tenterò di farmi ricevere al più presto da Delai tuona la signora al telefono soprattutto per porgli una domanda: "E' questo il nuovo che avanza, anche dal punto di vista etico, alla Rai?"». «Disgustata» è la parola ricorrente del suo sfogo. Uno sfogo che non riguarda solo l'annuncio dell'ultimo progetto di remake di «Portobello», ma coinvolge un lungo elenco di programmi che, a parere della signora, devono tutto a quella fortunatissima idea di partenza. «E' una pratica disgustosa - dice Anna Tortora -, non molto diversa da quella di togliere i denti d'oro ai cadaveri: basta con gli emuli del pappagallo, basta con questo saccheggio arrogante condotto da gente che evidentemente non riesce ad avere idee in proprio e allora continua a scippare... La tv ha anche il dovere di andare avanti». Anna Tortora parla per esempio de «I cervelloni», la nuova trasmissione in arrivo su Raiuno affidata a Gene Gnocchi e dedicata agli incompresi inventori di stranezze tipo la saponetta galleggiante e lo sparanuvole per provocare nubi e temporali. «Stando alle anticipazioni lette sui giornali - dice la signora - si tratta di un altro saccheggio, e mi colpisce soprattutto il modo offensivo con cui gli autori rifiutano di ammettere la realtà. A chi ricorda loro che l'idea delle invenzioni strane faceva parte di Portobello rispondono in modo arrogante, negando il vero. E invece sono anni che in tv si va avanti utilizzando le idee di quella trasmissione, senza minimante considerare che se il "Portobello" di Enzo Tortora è morto, l'autrice di quel programma, cioè io, è vi¬ va e qualcuno, ogni tanto, potrebbe anche pensare di chiedere il suo aiuto o il suo parere». La questione, naturalmente, ha un risvolto legale: ci sarà un modo per difendere il marchio «Portobello»? «Non ci si può far niente - spiega la Tortora -: se al programma viene dato un titolo diverso è impossibile intervenire; dovrebbe però esistere un codice etico tra autori, un qualcosa che impedisca questo scempio». Ma l'amarezza di Anna Tortora non si ferma a queste considerazioni: la Rai presso cui ancora lavora («sono io che ho messo in piedi l'idea di base di "Mi manda Lubrano", quella del viaggio nell'Italia dei tranel- li») è colpevole soprattutto, spiega la signora, per non aver mai ricordato, in alcun modo, il fratello scomparso: «La Rai non ha dedicato neppure una serata ad Enzo Tortora e anche la mia proposta di dare il nome di mio fratello allo studio dove veniva realizzato "Portobello" è stata bocciata: era l'88 e mi dissero che bisognava aspettare perché c'erano di mezzo ragioni politiche». L'unico a celebrare con un intero programma l'animatore di «Portobello» è stato Maurizio Costanzo, l'estate scorsa, esattamente a dieci anni di distanza dall'esplosione del caso, Tortora. Dice la figlia Silvia: «I signori della Rai non si sono degnati di dare a mio padre neanche cinque minuti; in compenso sono tanti quelli che, negli anni, hanno cercato di far rivivere "Portobello". Penso a "1 fatti vostri", a "Chi l'ha visto?" e anche a "Ultimo minuto" il programma di Raitre che ha da poco rispolverato l'idea delle tavole illustrate sullo stile della "Domenica del Corriere". A pensarci bene è un fenomeno ciclico: quando c'è la crisi d'ascolto si pensa sempre a "Portobello", nel tentativo di proporre qualcosa che riesca a eguagliare il successo di quella trasmissione. Ma la gente non è stupida e di fratelli scemi di Portobello ne ha già visti troppi». Fulvia Caprara «Da anni in atto uno sciacallaggio simile a quello di chi ruba i denti d'oro ai cadaveri» Nella foto qui accanto la sorella di Tortora, Anna. Sotto un'immagine del comico Gene Gnocchi Nella foto grande qui accanto il conduttore Enzo Tortora all'epoca del suo programma «Portobello», che ebbe a quei tempi un grandissimo successo d'ascolto

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