Leader dell'antiracket organizzava attentati

Leader dell'ani iracket organizzava attentati Leader dell'ani iracket organizzava attentati IN CELLA COMBATTENTE DEL «PIZZO» PCAPO D'ORLANDO ER oltre tre anni aveva sostenuto la battaglia dei commercianti antiracket di Capo d'Orlando, in provincia di Messina, rappresentando l'Acio anche ai funerali di Libero Grassi a Palermo insieme a Tano Grasso. Ma ieri mattina Enzo Sindoni è finito in carcere con l'accusa d'essere stato il mandante di furti e danneggiamenti contro un suo concorrente del settore agricolo. Gli episodi pare siano stati confermati dal pentito di mafia Galati Giordano Orlando: il quale avrebbe anche dichiarato che Sindoni avrebbe voluto l'eliminazione del suo concorrente. Con Sindoni sono stati arrestati anche due pregiudicati suoi dipendenti. Le denunce dell'amministratore delegato dell'Upea contro il sistema del malaffare avevano indotto nel 1991 le forze dell'ordine a proteggere Sindoni con una scorta della polizia. Persino Leoluca Orlando quest'estate andò a Capo d'Or- landò e nel corso di un pubblico comizio incoraggiò il giovane manager ad andare avanti «contro certi poteri occulti». Già un anno fa però pesanti accuse offuscarono quell'immagine di coraggioso imprenditore. La procura della Repubblica di Patti infatti lo rinviò a giudizio con un'accusa molto grave: simulazione di reato. Enzo Sindoni negli anni passati aveva denunciato una serie di intimidazioni ed attentati contro la sua persona: rinve- nimento di cartucce di pistola dietro la porta dell'ufficio, danneggiamenti a cooperative agricole, telefonate di minacce anonime. Il 18 febbraio dell'anno scorso i magistrati del tribunale di Patti affermarono che Sindoni quelle minacce se l'era inventate e che per questo andava processato. Il processato è fissato per giugno. Da quel momento per il trentunenne manager, sposato e padre di due figli, iniziò una lotta contro chi lo accusava. Intanto però, come primo provvedimento dopo il rinvio a giudizio, lo Stato gli tolse la scorta e in seguito anche i militari che proteggevano la sua abitazione. In questi mesi egli ha cercato di dimostrare la sua innocenza. Ma, con l'arresto di ieri, per Enzo Sindoni tutto si complica. Alle accuse di simulazione adesso si aggiungono quelle di furto, violazione domiciliare e incendio contro gli uffici ed una abitazione di Luciano Milio, direttore del consorzio agrario Apo, diretto concorrente di Sindoni nel settore agricolo. I reati contestati da polizia e carabinieri, che hanno operato congiuntamente, sono tutt'altro che irrilevanti. Anche perché nella stessa giornata di ieri le forze dell'ordine hanno arrestato con la stessa accusa un pregiudicato catanese, Salvatore Falanga, 43 anni, notificando inoltre lo stesso provvedimento in carcere ad Alfio Leonardi, 33 anni, anch'egli pregiudicato. I due da alcuni anni lavorano in una delle cooperative associate all'Upea di Sindoni. Gli inquirenti ritengono che Enzo Sindoni abbia assoldato i due pregiudicati (facenti capo, pare, al clan catanese dei Laudani), per compiere azioni intimidatorie ai danni di Luciano Milio. Nella piccola cittadina tirrenica siciliana c'è grande incredulità e stupore per l'arresto di uno dei suoi più rappresentativi «paladini» contro la piaga del racket. Bruno Princiotta Capo d'Orlando, nei guai manager accusato di aver fatto bruciare l'azienda di un concorrente Collaborò con Tano Grasso L'agguato a Libero Grassi, l'imprenditore palermitano ucciso dal racket perchè non voleva pagare il «pizzo». Enzo Sindoni rappresentò l'Associazione di Capo d'Orlando ai funerali

Luoghi citati: Messina, Palermo, Patti