Morì di cancro per Cemobil L'Inail risarcisce la moglie
Morì di cancro per Cemobìl L'Inail risarcisce la moglie Tecnico di Bologna volò sulla zona dopo il disastro Morì di cancro per Cemobìl L'Inail risarcisce la moglie BOLOGNA. Da ieri, per la giurisprudenza del lavoro, essere passati in mezzo all'inferno di Cernobil è come essere caduti da una impalcatura. Né più né meno che un infortunio, in cielo, tra le nubi gonfie dei veleni sprigionati da un reattore nucleare impazzito. La sentenza è la prima del genere in Italia ed è destinata a fare scuola. Il pretore dei lavoro di Bologna Alessandro Turco ha infatti riconosciuto come incidente sul lavoro la morte per leucemia mieloide cronica di Silvestro Melandri, un dipendente dell'impresa costruttrice di macchine tessili Savio Cognetex, obbligando l'Inai! a pagare alla vedova un vitalizio. Il 26 aprile 1986, Melandri, allora trentanovenne, stava sorvolando in aereo Cernobil. Con un volo Aeroflot Mosca-Venezia, stava ritornando in Italia dopo una trasferta in Russia per motivi di lavoro. Da poche ore il reattore nucleare era scoppiato e l'aereo si trovò ad attraversare la nube radioattiva. Due anni dopo, Melandri cominciò ad accusare i primi sintomi della malattia e nel maggio del 1990 mori. Da quel momento è cominciata la battaglia della moglie Diana Martelli, convinta che vi fosse una relazione tra la morte del marito e l'attraversamento di quella nube carica di radiazioni. L'Inail ha sempre respinto questa tesi rifiutandosi di pagare la rendita dovuta per legge. Assistita dal patronato dei sindacati e dal legale Leonardo Grimaldi, la signora Martella si è allora rivolta alla pretura. Il giudice ha accolto la tesi del perito, l'ematologo Paolo Ricci, secondo il quale esiste un nesso di causalità tra la malattia del dipendente della Savio Cognetex e quel volo in aereo. Commenta l'avvocato Grimaldi: «E' la prima volta che la malattia provocata dall'esposizione a radiazioni ionizzanti è considerata come un infortunio sul lavoro. Un precedente molto importante», [m. o.J
Persone citate: Alessandro Turco, Diana Martelli, Grimaldi, Leonardo Grimaldi, Melandri, Paolo Ricci, Silvestro Melandri
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