«Non va bocciato chi tace all'esame» di G. G.
Assemblea alla «Sapienza» «Chiedono incontri segreti per aiutarci negli studi» Campobasso, riconosciuto il «blocco psicologico» come giustificazione «Non va bocciato chi tace all'esame» 7/ Tar dà ragione dopo nove anni a una studentessa CAMPOBASSO. Si era sposata, era diventata madre di due figli e forse aveva dimenticato quel ricorso presentato al tribunale amministrativo regionale del Molise contro la bocciatura subita agli esami di Stato nel 1985. Ma la giustizia, lenta ed inesorabile, ha fatto il suo corso: dopo nove anni il Tar ha annullato la decisione della commissione esaminatrice ritenendo che per quella bocciatura i commissari non avevano esaminato con cura tutti gli atti a loro disposizione. Ora Lucia Criscolo, 30 anni, di Campobasso, ha ottenuto la sua rivincita. Non dovrà ripetere l'esame di Stato, ma non è neanche stata promossa. Resta nel «limbo» dei diplomandi. La vicenda si è svolta nelle pieghe della lentezza dell'azione giudiziaria che, nel campo amministrativo, assume caratteri grotteschi. La donna si presentò come «privatista» agli esami di matu¬ rità dell'istituto tecnico commerciale «Leopoldo Pilla» di Campobasso. Fu ammessa alla prova con un giudizio complessivamente discreto sulla preparazione globale. Superò le prove scritte di tecnica bancaria e di italiano con buoni voti. Ma il crollo avvenne dinanzi alla commissione: non riuscì a dare nemmeno una risposta alle domande dei professori, disse tra le lacrime dQ non essere preparata, di non aver studiato a sufficienza: fu bocciata. Tornata a casa, però, si rese conto - a suo dire - di essere rimasta preda della forte emozione e, nonostante quanto avesse detto ai commissari, di aver studiato e di essere preparata per quell'esame. Fece allora ricorso all'autorità scolastica contro la bocciatura. Ma questa fu confermata. Si rivolse poi al Tar. Non ebbe più notizie della azione giudiziaria e si incamminò nella sua vita di madre e moglie. Ora l'an¬ nullamento di quella bocciatura. L'avvocato difensore di Lucia Criscolo, Ugo D'Onofrio, ha puntato il ricorso sull'inidoneità del giudizio degli esaminatori. I voti di ammissione agli esami e quelli delle prove scritte non giustificavano una bocciatura dovuta al solo stato eccessivamente emotivo della candidata. Ed il Tar ha accolto queste tesi stabilendo anche che i professori, durante l'esame, non valutarono correttamente il profitto di Lucia Criscolo. La commissione, inoltre, avrebbe confuso la «difficoltà di espressione» della candidata con la sua presunta impreparazione scolastica. La bocciatura fu quindi ingiusta. Lo stesso avvocato, però, non è in grado di spiegare quali saranno i prossimi passi nella vicenda e come la donna possa ottenere il diploma. Ma Lucia ha già preso la sua decisione: non tornerà mai più sui banchi di scuola. [g. g.]
Persone citate: Leopoldo Pilla, Lucia Criscolo, Ugo D'onofrio
Luoghi citati: Campobasso, Molise
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