Di Donato «graziato» dal numero legale

Pi Donato «graziato» dal numero legale Mentre dalla giunta arriva un secondo sì alla custodia cautelare per l'ex vicesegretario del psi Pi Donato «graziato» dal numero legale La Camera deciderà mercoledì prossimo sulla richiesta di arresto ROMA. Manca il numero legale a Montecitorio, e Di Donato evita l'arresto (almeno per il momento). E' stato rinviato infatti a mercoledì prossimo il voto della Camera dei deputati sulla richiesta custodia cautelare nei confronti dell'ex vicesegretario socialista. Via libera invece al procedimento penale per gli ex ministri Gianni De Michelis e Gianni Prandini e dell'ex sottosegretario Pino Leccisi. Il sì della Camera alle richieste avanzate dal tribunale dei ministri è stato da* : senza votazione dell'assemblea, secondo la nuova procedura, ma con la semplice presa d'atto della proposta della giunta per le autorizzazioni a procedere favorevole alla richiesta e secondo quanto richiesto dagli stessi interessati. Al socialista De Michelis e al de Leccisi il tribunale dei ministri romano contesta il concorso in concussione per circa 370 milioni incassati per la ven¬ dita di tre immobili Enasarco: secondo l'accusa avrebbero «costretto» il costruttore Francesco Gaetano Caltagirone a versare 370 milioni. A Prandini, anch'egli democristiano, invece, il tribunale dei ministri genovese contesta il concorso in concussione per 299 milioni lucrati su appalti di costruzioni stradali relative alle Colombiane. Più complesso il «caso Di Donato». Da un lato la giunta per le autorizzazioni a procedere ha dato un secondo sì alla custodia cautelare per l'esponente socialiste, nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti per la privatizzazione della Nettezza urbana di Napr.i: hanno votato a favore dell'arresto i rappresentanti di pds, Rifondazione comunista, pri, Lega Nord c msi; contrari de, psi e il federalista europeo Roberto Cicciomessere. Poco dopo, invece. Di Donato veniva «graziato» dalla mancanza del numero legale durante il dibattito in aula sulla precedente richiesta di arresto nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti nel settore telefonia, approvata nei giorni scorsi dalla giunta. A questo proposito, i legali dell'ex vicesegretario psi hanno presentato al gip Luigi Esposito un'istanza per la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare. Il gip ha trasmesso gli atti ai pm Rosario Cantelmo, Nicola Quatrano e Manuela Mazzi che devono esprimere il parere sulla richie¬ sta. Di Donato è indagato per abuso di ufficio e tentativo di concussione. Secondo l'accusa, in concorso con l'amministratore delegato della Sip Vito Alfonso Gamberale e con l'ex assessore regionale del psi Salvatore Arnese, avrebbe cercato di imporre alcune assunzioni in un'azienda che opera nel settore telefonia, minacciando in caso contrario una restrizione delle commesse. «Mi aspetta un'altra settimana in una condizione di carcere virtuale», così ha commentato Giulio Di Donato il rinvio per mancanza del numero legale del voto sulla richiesta di arresto presentata a suo carico dalla magistratura napoletana. «Vivere altri sette giorni in queste condizioni - ha aggiunto - non è piacevole. Oggi ero a Montecitorio dalle 10 e massiccia era la presenza del gruppo socialista. Non sono certo stato io a chiedere il ricorso al voto segreto». [r. i.] L'ex vicesegretario psi Giulio Di Donato

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