Botteghe Oscure: siamo in battaglia

Paura e rabbia nel partito. Occhetto: sono capaci di tutto, ma non devono arrivare a me Paura e rabbia nel partito. Occhetto: sono capaci di tutto, ma non devono arrivare a me Botteghe Oscure; siamo in battaglia D'Alema: Craxi vuol vendicarsi di un avversario politico ROMA. «Ci telefonano da tutta Italia: i nostri vogliono scendere in piazza per protestare contro quel disgraziato che sta facendo il giro di tutte le procure d'Italia per trovare un fesso che gli dia retta». Francesco Sapio smette i panni del consigliere di Scalfaro per calarsi nella sua seconda veste di esponente pidiessino. E' appena uscito dalla direzione della Quercia. Ed è ancora immerso nel clima del Bottegone. Dove la rabbia si mescola alla paura. E' tornato l'«uomo nero» del pds. E ha colpito l'uomo di ferro del partito. Trafiggendo così tutto l'ex pei. Bettino Craxi ha denunciato Massimo D'Alema, che lo ha controdenunciato. Ma che adesso rischia di finire nel registro degli indagati. E' tornato l'uomo nero. E' tornato in carne ed ossa. Nilde lotti inarca il sopracciglio quando lo vede deambulare per il Transatlantico di Montecitorio. Nel frattempo D'Alema è in procura. E ci resta due ore. Mentre la moglie, Linda, telefona al suo addetto stampa per avere notizie. «Forza e coraggio» le dice lui. E a lei non resta che aspettare il marito nell'atrio gelido di Botteghe Oscure per salutarlo un attimo prima che si awii dai compagni di partito che lo aspettano, trepidanti, al secondo piano. Il pds continua a temere Craxi. E a odiarlo come quando era potente. Spiega D'Alema: «Si vuole vendicare di chi lo ha combattuto e dare una mano ai suoi amici, come Berlusconi». Che del «babau», secondo la Quercia è la diretta emanazione. Dunque, il pds è in preda al panico. Trema Achille Occhetto, che dice ai suoi: «Questi sono capaci di tutto ma non devono arrivare a me. Dietro Craxi c'è Berlusconi. Vogliono ridurre la lotta politica a questo scontro. E' come se noi andassimo al confronto elettorale utilizzando dossier contro l'ex presidente della Fininvest». Il macigno Craxi si abbatte sul pds. E sull'alleanza progressista. La sinistra, infatti, ha siglato un patto capestro: chi riceve un avviso di garanzia non può candidarsi. D'Alema se lo ricorda e di¬ ce: «Io mi atterrò alle regole. Mi presenterò perché allo stato delle cose non c'è niente che me lo impedisca. Se mi arriva un avviso rispetterò il codice che ci siamo dati». Il numero due di Botteghe Oscure promette coerenza. E i partner lo invitano a seguire questa linea. Avverte il capogruppo verde Gianni Mattioli: «La questione morale prima di tutto, ne va della credibilità del nostro schieramento». Dunque, fiducia in D'Alema, ma fino ad un certo punto: «La nostra immagine spiega Mattioli - è troppo importante per tollerare qualsiasi ambiguità». E Willer Bordon, di Alleanza democratica, è altrettanto fermo: «Se a Massimo arriva un avviso di garanzia non può candidarsi, lo vieta il nostro codice morale». Quindi Craxi è riuscito anche nell'intento di seminare zizzania nel campo avversario? «Ormai siamo in battaglia e lo schieramento non si disperde», replica D'Alema. Craxi è l'ossessione del pds, in questa giornata che non finisce mai. La sua faccia sorridente in tv è come un pugno nello stomaco dei pidiessini. I tg sparano la notizia che D'Alema è stato iscritto nel registro degli indagati. Nel frattempo da Venezia il pm Nordio manda avvisi di garanzia a pioggia, mentre a Milano si continua ad indagare su Morandina. Un incubo: «Che cosa scriveranno i giornali?» chiede esasperato Occhetto. Una débàcle. Che lo stato maggiore della Quercia, a cui si aggiunge Luciano Violante, tenta di fronteggiare. In modo poco ortodosso. Informandosi in Procura. E rivelando di averlo fatto in un comunicato in cui si annuncia che D'Alema non è nel registro degli indagati. Sono le quattro passate. Quindi tocca a Occhetto, che entra a Botteghe Oscure dall'ingresso secondario per non farsi intercettare dai giornalisti. Il leader pidiessino spara contro «l'iniziativa canagliesca quanto maldestra di Craxi». La segreteria fa altrettanto. Infine spetta allo stesso D'Alema il compito di rialzare le azioni del pds. Andando in tv da Funari. Dove si presenta calmo, incline allo scherzo e alla battuta. «Mi vogliono "impicciare"», dice. «E' avvilente vedere Craxi ridursi a inquinare il confronto elettorale», aggiunge. Però fa autocritica: «C'è un clima di aggressività e può darsi che vi abbiamo contribuito anche noi». Proprio quello che diceva poco prima in Transatlantico, Gianni Cervetti, primo «avvisato» del pds, che il partito non ha difeso. Ma quelli erano altri tempi. La Quercia tifava per i magistrati: nel mirino dei giudici c'era l'«uomo nero». Maria Teresa Meli Il leader pds Achille Occhetto con De Piccoli e Renato Morandina, due protagonisti della nuova inchiesta

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