L'elisir di lunga vita del Politburo

L'elisir di lunga vita del Politburo Mosca, alla nomenklatura veniva data una «pillola elettronica» che ritardava l'invecchiamento L'elisir di lunga vita del Politburo AMOSCA VEVANO inventato l'elisir di lunga vita, ma lo tenevano nascosto. O, meglio, lo somministravano solo ai membri del Politburo e ai vertici supremi della nomenklatura sovietica. La sensazionale rivelazione viene da Moskovskie Novosti, un settimanale abbastanza serio della capitale, che ieri ha pubblicato il segreto dell'Aes, l'elettrostimolatore autonomo. Una capsula delle dimensioni di una moneta da cinque lire che i geronti del pcus ingoiavano ogni volta che si sentivano male o che dovevano affrontare impegni particolarmente gravosi. La scoperta pare risalga alla metà degli Anni 70, quando la tecnologia elettronica sovietica raggiunse il suo picco. E pare che pochissimi ne fossero a conoscenza al di fuori della ristrettissima cerchia di medici che dirigeva il famoso «quarto dipartimento» del ministero della Sanità. Tra i detentori del segreto il ministro, l'accademico Petrovskij. Il microprocessore fu lungamente sperimentato prima sui cani, poi sugli stessi ricercatori che l'avevano elaborato, infine su malati che dovevano essere sottoposti a difficili e rischiose operazioni. E funzionò egregiamente. Si tratterebbe di una microscopica centralina emettitrice di impulsi elettrici che doveva venire ingurgitata dal paziente e che restava nell'organismo 25-30 ore, per poi venire espulsa «attraverso le normali funzioni fisiologiche», cioè al gabinetto. Ma l'influsso durava di regola un mese. E doveva essere formidabile, stando all'autore della rivelazione, Viaveslav Nedonogov. In parole povere l'Aes in¬ viava segnali elettrici costanti all'ipotalamo, quella parte del cervello che «coordina l'attività di tutti gli organi interni». In caso di indebolimento o difficoltà delle normali comunicazioni interne - in particolare se connesso con l'invecchiamento lo stimolatore era in grado di supplire e integrare. Effetti subito percepibili, nel giro di poche ore: miglioramento della circolazione sanguigna, elevamento delle capacità immunitarie, normalizzazione delle attività digestive, del fegato, pancreas, prostata, dilatazione dei vasi sanguigni etc. Si capisce che uno degli effetti primari era di ritardare i processi arteriosclerotici. Da qui la seconda denominazione dell'Aes, quella volgare: medicina della giovinezza. I vecchioni del Politburo se la tennero per sé, e la usarono senza risparmio, visto che per loro era anche gratis. Dai registri finalmente ritrovati si è ricavato che la pillola elettronica fu ingoiata «quasi due milioni di vol¬ te». Se ne parla al passato, anche se la fabbrica che ne detiene il brevetto esiste tutt'ora. Si chiama consorzio scientifico produttivo «Ekomed» ed è una lontana parente della impresa militare supersegreta che ne produceva in modica quantità prima del crollo dell'Unione Sovietica. Adesso il complesso militare industriale boccheggia. Per continuare a produrre l'Aes ci vogliono investimenti considerevoli (una pillola costerebbe non meno di 200 dollari) e reparti assolutamente sterilizzati, alta tecnologia e macchinari costosi che non si producono più in Russia. La «Ekomed» è sull'orlo del fallimento. Non resta che vendere il brevetto agli occidentali e ricavarne un po' di dollari, prima che lo scoprano da soli. La storia dell'aspirina - dice Moskovskie Novosti - dev'esserci di lezione. La inventarono in America, ma furono i tedeschi della Bayer a farci i soldi. Giuliette Chiesa

Persone citate: Giuliette Chiesa, Moskovskie Novosti

Luoghi citati: America, Mosca, Russia, Unione Sovietica