Tre modi per parlare di teatro di S. F.

Tre modi per parlare di teatro Si svolgono in questi giorni rassegne che coinvolgono attori torinesi Tre modi per parlare di teatro Fra i protagonisti: Alasjàrvi, Bolens, Di Mauro Teatro come lettura, antologia, traduzione. Tre insolite rassegne al via in questi giorni sui palcoscenici torinesi. Oggi e domani, all'Alfa Teatro, «Foreigners - Teatro in lingua inglese», proposta dall'attrice Ulla Alasjàrvi. In programma, ogni settimana, tre repliche mattutine (martedì, mercoledì e giovedì alle 10 fino al 2 marzo; biglietti a 6 mila lire). Dopo lo spettacolo, segue un dibattito. In cartellone, per i primi due appuntamenti, «Ladies, sweet ladies», mosaico di monologhi shakespeariani. Poi, la settimana successiva, in scena «Sad society, I'm not like you» della stesssa Alasjàrvi. L'altra iniziativa «seriale» a tema teatrale s'intitola «Antologia viva» ed è proposta dalla Compagnia Anna Bolens, al Teatro D'Uomo di via San Giovanni 2 bis (tel. 521.15.70). La rassegna, alla quattordicesima edizione, proseguirà sino a maggio, con incontri settimanali (il lunedì alle 18). In programma, una storia del teatro «spettacolarizzata». Ogni incontro prevede, infatti, una lezione teorica - con un team di docente tra cui Piero Ferrerò e Giacomo Bona - e la «lettura interpretativa» di un testo. In scena, attori come Anna Bolens, Anna Marcelli e Toni Mazzara. L'itinerario cronologico: dopo la tragedia greca affrontata il 14 febbraio - si passerà, il 21 febbraio, alla commedia di Aristofane, con lettura di «Donne al Parlamento». Il 28 febbraio, sul palco, il teatro rinascimentale italiano: testo prescelto, «La Venexiana». Shakespeare e Molière, con «Re Lear» e «Il misantropo», saranno protagonisti delle due lezioni successive (rispettivamente 7 e 14 marzo). Al Café Procope di via Juvarra 15, invece, s'è inaugurata «A... chi non legge, rassegna di lettura ispirata a "Come un romanzo" di Daniel Pennac, ovvero: come diventare accaniti lettori senza sforzo» (in collaborazione con le librerie Fontana e Araba Fenice). Presto svelato l'arcano del titolo che «richiama alla recente lettura-spettacolo di Michele Di Mauro "Asino chi non legge"», spiega la curatrice Paola Maritan. E precisa: «L'iniziativa s'ispira, appunto, alla tesi di Pennac riguardo della necessità della lettura ad alta voce per alimentare la passione per la parola scritta». In cartellone, incontri con attori torinesi (alle ore 21, ingresso libero) e con le loro «letture in libertà», scelte secondo estro e gusti personali. Il 28 sarà di scena lo stesso Di Mauro che «darà voce» a Cortazar e Penna, Kafka, Bukovvski e altri. Il 7 marzo, Bruno Gambarotta proporrà la sua «ricetta di lettura»: da Brodskij a Fenoglio, da Taine a Borges. [s. f.]