Malìe ottocentesche

Da «Aversa» sfilata di maestri della pittura italiana Da «Aversa» sfilata di maestri della pittura italiana Malìe ottocentesche Fra realistiche atmosfere con Reycend, Irolli, Delleani, Pasini I delicati paesaggi di Alfonso Birolo ritornano alla «Fogliato» Nelle accoglienti sale della Galleria «Aversa» (via Carlo Alberto 24, sino al 2 aprile) è in corso una piacevole rassegna di Maestri dell'800 italiano. Un appuntamento, quello predisposto da Biagio Aversa, che rinnova l'incontro con le rasserenanti atmosfere di una pittura figurativa, con tutto un mondo di realistiche impressioni che scandiscono ricordi, soggiorni nei Paesi orientali, vedute di suggestivo naturalismo. I declivi montani, le case di una borgata in Svizzera, un orto immerso nella calda luce di un pomeriggio assolato, rappresentano il clima di un dipingere legato anche alla tavoletta «Strada collinare» di Bistolfi o al limpido «Una via del Cairo» di Pasini. Di Carlo Bossoli si segnala la tempera «Fantasia berbera» del 1852, dove la minuziosa resa delle figure e dei cavalieri si fa apprezzare per l'indiscutibile capacità di «fissare» un campo di battaglia o una località della Crimea. Fra le altre tele, è possibile «scoprire» il «Paesaggio francese» di De Nittis, l'acquarello «La Senna nei pressi di Parigi» del 1890 di Pittara, allievo del Camino, il «Cortile rustico» di Vincen Reycend e Delleani, Fornara, Irolli, Induno. A cinque anni dalla precedente personale, Alfonso BiroIo ritorna a esporre alla Galleria «Fogliato» (via Mazzini 9, sino al 26 febbraio). Attraverso un centinaio di quadri si snoda un dettato improntato dalla serena interpretazione del paesaggio nei dintorni di San Sebastiano Po. E sono, quindi, le acque del fiume che scorrono fra isolotti e macchie d'arbusti, i grappoli d'uva, il rosso geranio, che contribuiscono a delineare una rappresentazione risolta mediante un particolare puntinismo. Il colore è steso con piccoli «tocchi» accostati, accesi dalla luce e percorsi da un impercettibile fremito vitale. In queste composizioni si avverte il senso profondo della vita agreste, di un'esistenza a misura d'uomo, di giornate trascorse nell'alternarsi delle stagioni, come appare in «Controluce crepuscolare» o in «Meriggio autunnale». Al Piemonte Artistico e Culturale (via Roma 264, sino al 22 febbraio) è stata allestita, con il patrocinio della Regione Piemonte, la collettiva «Il bestiario». A questa iniziativa hanno aderito dieci pittori con disegni, oli su carta, acqueforti e tecniche miste. In tale angolazione, si nota il misterioso gatto verde di Tomaselli e i conigli nel cortile di Saccomandi, la strana «bestia» di Roggino e il Gran Bosco di Vaschetto, l'imponente stambecco di Silvano Gilardi (Abacuc), l'onirismo mostruoso di Alessandri. E, inoltre, il pesce fossile di Clizia, «La bella e la bestia» di Proverbio e «La ghiandaia» di Xavier De Maistre. o su tela Angelo Mistrangeìo Vincenzo Irolli (Napoli, 1860-1949): «La risata», olio su tela

Luoghi citati: Crimea, Napoli, Parigi, Piemonte, Piemonte Artistico, Svizzera