Manette all'amministratore Italgas
Silvano Valle arrestato nell'inchiesta sul progetto per una discarica dell'Astigiano Silvano Valle arrestato nell'inchiesta sul progetto per una discarica dell'Astigiano Manette all'amministratore Itulgus In carcere altre 11 persone Nuovo capitolo nell'inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti. Nella bufera giudiziaria dopo la discarica di Valle Manina, ora è l'impianto progettato a Camerano Casasco, un paese a circa 15 chilometri da Asti, nel nord della provincia. Il sostituto procuratore David Monti ha firmato dodici richieste di misure cautelari al gip Giuseppe Diomeda per reati che vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, turbativa d'asta e falso. Tra gli arrestati c'é l'amministratore delegato dell'Italgas, ingegner Silvano Valle, di 54 anni, accusato di associazione per delinquere e corruzione. Sono finiti in carcere, imprenditori, tecnici piemontesi del settore smaltimento rifiuti e autotrasportatori, alcuni già indagati per la discarica di Valle Manina. Il manager torinese è stato prelevato ieri mattina nella sua abitazione a Torino, in via Po, dagli agenti della Mobile astigiana e trasferito in questura ad Asti. Nella tarda serata di ieri è cominciato il suo interrogatorio davanti al gip Diomeda ed al pm Monti. Sono stati colpiti dagli ordini di cattura i tre membri della commissione per l'appalto della discarica di Camerano Casasco: l'ex presidente del consorzio smaltimento rifiuti Giuseppe Berzano, e Francesco Mogliotti, già detenuti per Valle Manina, l'ingegner Luciano Ziviani, di Aosta, uno dei mag- giori consulenti della Regione Valle d'Aosta in materia di impatto ambientale e inquinamento. Sono finiti in carcere Francesco Bellora di Santo Stefano Belbo, titolare dell'omonima impresa; i fratelli Delio e Renato Ruscalla, impreditori edili di Asti, già agli arresti domiciliari per presunte mazzette nella metanizzazione; il figlio dell'ingegner Mogliotti, Carlo, di 36 anni; l'imprenditore Dario Gariglio e il figlio Massimo residenti a Volpiano in via San Benigno 124; gli autotrasportatori Giancarlo Bizzotti di Cambiano (Torino), e Gino Fornaca di Serravalle d'Asti. Secondo l'ipotesi dell'accusa, l'appalto per la discarica di Camerano Casasco sarebbe stato truccato grazie alla complicità dei tre membri della commissione. Nel '91, quando la discarica di Valle Manina si stava esaurendo, il Consorzio rifiuti astigiano progettò di creare un'altra zona di raccolta a Camerano Casasco. L'impianto non fu mai realizzato per due motivi: le forti opposizioni in consiglio comunale e la bocciatura del piano da parte della Regione nel '92. Due i raggruppamenti che presentarono il progetto per il nuovo impianto: il primo composto dalla ditta di Bellora come capocordata, la «Viar» di Asti dell'imprenditore Bassino (poi deceduto) e la «Creuma» di Villafranca d'Asti (non risulta coinvolta nell'inchiesta). Il secondo dai fratelli Ruscalla e i fratelli Renzo e Franco Fasolis, questi ultimi già arrestati per Valle Manina. I tre membri della commissione, Berzano, Mogliotti e Ziviani, avrebbero pilotato l'appalto con l'obiettivo di far vincere la capocordata Bellora. Il coinvolgimento dell'amministratore delegato deli'ltalgas (difeso dagli avvocati Mirate di Asti e Galasso di Torino) parrebbe legato all'impresa Billotta. Se avesse vinto l'appalto, l'Italgas si sarebbe impegnata a finanziare la costruzione a condizione che l'impianto le fosse affidato in gestione. In un comunicato ieri sera, la Società Italiana per il Gas ha manifestato «completa fiducia nell'operato dell'amministratore delegato ingegner Valle, di cui ha sempre apprezzato ed apprezza la correttezza del comportamento. E' certa che le circostanze saranno al più presto chiarite». Il difensore avvocato Mirate ha dichiarato: «Sorprende l'arresto di un manager come Valle, dal momento che, a quanto consta, non ha avuto nessun ruolo specifico nella vicenda». Prima di interrogare l'ingegner Valle, i magistrati avevano sentito l'autotrasportatore Fornaca (pure difeso dall'avvocato Mirate) e l'ingegner Ziviani (difeso dall'avvocato Badellino). [c. cer.] La sede storica deli'ltalgas in via XX Settembre 41
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