Granieri: così cambierò la scherma di Giorgio Viberti
Soerensen vince poi va all'ospedale VERSO LE ELEZIONI L'ex campione torinese candidato ufficialmente alla presidenza della Federazione Granieri: così cambierò la scherma «Lo sport del futuro va gestito come un 'impresa» TORINO. La quarta prova di Coppa del Mondo e la Coppa Europa di fioretto femminile capitano a proposito. Il Club Scherma Torino, che organizza le due manifestazioni, e il suo presidente Nicola Granieri rappresentano infatti uno dei pochi punti di riferimento nel gran caos in cui, da 4 mesi, si dibatte la federazione italiana. Il 27 ottobre scorso Renzo Nostini, 80 anni, 33 dei quali alla guida della Fis, era stato messo in minoranza da 7 consiglieri (su 11) guidati dal vicepresidente Antonio De Blasi. L'uscita di scena del presidente federale si è poi concretizzata con le sue dimissioni (a dicembre) e infine con la rinuncia (2 giorni fa) a ripresentarsi per le prossime elezioni (il 12 marzo). Il mondo schermistico nazionale è stato nel frattempo un continuo ribollire di polemiche e incertezze. Finché appunto Granieri ha deciso di lanciare il guanto di sfida a De Blasi. E proprio ieri, nella presentazione della tre giorni torinese, ha tolto ogni riserva alla sua candidatura per la poltrona di nuovo presidente della Fis. «Nostini ha fatto molto per la scherma azzurra - ha ribadito Granieri - dunque non mi sarei presentato come suo antagonista. Ma ora che ha deciso di non ricandidarsi, devo impegnarmi per il bene di questo sport». Lo stesso Nostini si è detto ((particolarmente vicino alla battaglia» condotta da Granieri, convintosi ad uscire allo scoperto anche perché la cordata di De Blasi ha perso nel frattempo l'appoggio di Mauro Numa. Quest'ultimo, dopo essere stato fra i 7 consiglieri «secessionisti», due giorni fa ha infatti presentato una propria candidatura autonoma per il ruolo di vicepresidente. Inoltre Aurelio Virgilio, che era uno dei due vice di Nostini (l'altro era De Blasi), ha dato il suo appoggio a Granieri, che nella sua lista di candidati alla carica di consigliere ha inserito Antonio Tarantino (Campania), Valentino Torchia (Calabria), Vero Moricotti (Umbria), Adelio Giussani (Lombardia), Ferdinando Cigna (Toscana) e gli ex olimpionici Stefano Simoncelli (Lazio) e Angelo Arcidiacono (Sicilia). «Se sarò eletto - ha concluso Granieri - gestirò la Federscherma come un'impresa. Ho già uno sponsor sicuro (un importante istituto di credito, ndr) e studiato alcuni interventi per aumentare il numero dei tesserati, il livello tecnico dei maestri, le scuole di scherma e le entrate delle società, che dovranno imparare ad autofinanziarsi». Dopo i suoi successi da atleta, Granieri ha dimostrato ottime qualità imprenditoriali. E la scherma italiana pare aver proprio bisogno di una leader che unisca doti sportive e manageriali. Giorgio Viberti
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