Ippoliti (senza la sua corte) tra «copiatori» e «copiati» di Alessandra Comazzi

Ippoliti (senza la sua corte) tra «copiatori» e «copiati» TGVU'&TIVU' Ippoliti (senza la sua corte) tra «copiatori» e «copiati» PERSONAGGI e interpreti. Gianni Ippoliti, conduttore; Katarina Vasilissa, la bella polacca di Brass qui co-conduttrice, naturalmente in polacco, lingua fondamentale alla tv italiana; Luigi Di Maio, avvocato; Ester Venturi, Luca Ferrerò & C. nel doppio ruolo delle vittime di plagio e degli accusatori; Bruno Voglino, nella parte di se stesso, il capostruttura che riceve proposte; Cino Tortorella, esperto in materia, fin dai tempi di «Chissà chi lo sa?», programma per i ragazzi scopiazzato mille volte; plagiati e plagiate varie, al telefono e di persona. Come al solito, Ippoliti ha spostato l'asse del problema, preparando il suo piccolo scherzo. Ha dedicato il suo programma a San Valentino, santo degli innamorati: naturalmente, San Valentino non c'entrava nulla, nello speciale in onda l'altra sera si parlava di plagi, di furti di idee e di programmi. Chi segue la televisione sa bene che quasi tutte le trasmissioni Fininvest sono copiature di quelle Rai, e che le trasmissioni Rai sono a loro volta copiature di altre, straniere. Esempi ormai classici: i doppioni clamorosi «I fatti vostri» e «Ore 12», «Scommettiamo che?» e «La grande sfida», dove a sua volta «Scommettiamo che?» è la fotocopia di una formula tedesca. In marzo andranno in onda i primi esperimenti di quella che viene pomposamente chiamata «tv interattiva», e già si comincia con la concorrenza fra prodotti simili, Alba Parietti su Rete 4 con «Decidi tu» e Pippo Bando su Raiuno con «Tutti a casa». Questa tv interattiva dovrebbe consistere poi nel mettere a disposizione del pubblico i finali di un racconto. Una bella prova per i conduttori, certo: vedremo se l'esperimento significherà una vera differenza o non sarà soltanto un'amplificazione delle telefonate in diretta del pubblico, come ti chiami da dove chiami. Anche la radio, d'altronde, promette interazione: assicurano i direttori Zanetti e Grasso che i conduttori dei giornali, in onda per tutto il giorno, saranno pronti a ricevere le interruzioni degli ascoltatori; e le interruzioni dovranno essere considerate apporti, non seccature. Tra gli interlocutori telefonici di Ippoliti, alcuni credevano di chiamare ancora il gruppo di «Processi somari», che si è concluso la settimana scorsa. Carini. D'altronde, non sono gli spettatori che devono essere attenti, loro hanno tutto il diritto di distrarsi, caso mai sono i divi della tv che devono cercare di non farli distrarre. Ester Venturi rivendicava l'idea della «Cartolina» di Barbato, Luca Ferrerò ha invece mostrato il programma di un'emittente torinese, Videogruppo: si chiamava «Nastro volante», trasmetteva videomessaggi. Pare che una trasmissione simile stia per andare in onda su Canale 5, titolo «Stranamore», conduttore Alberto Castagna. Ma a che serve allora la Siae, a che cosa servono i diritti d'autore, si chiedevano gli ospiti dolenti? Voglino si giustificava dicendo che ci sono idee nell'aria, e che alla fine qualcuno riesce a realizzarle e qualcuno no. Ippoliti non rispondeva, piuttosto provocava. Per una volta senza servirsi della sua corte dei miracoli: è stato bravo a separarsi dalle proprie creature. Alessandra Comazzi "' I