«Adottare a distanza i bimbi di Sarajevo»
«Adottare a distanza i bimbi di Sarajevo» LA CONTRI «Adottare a distanza i bimbi di Sarajevo» ROMA. L'attuazione di una iniziativa per i bambini dell'ex Jugoslavia, con l'obiettivo di evitare, attraverso adozioni «a distanza» il loro allontanamento dal Paese, è uno dei temi centrali dei colloqui che il ministro degli Affari sociali italiano, Fernanda Contri, ha avuto ieri a Sarajevo con esponenti della Repubblica di Bosnia. La Contri ha avuto colloqui con il ministro bosniaco responsabile degli Affari sociali, Arif Smajkic, e con quello della Sanità, Mustafà Beganovic. Successivamente si è incontrata con il coadiutore del vescovo cattolico, mons. Pero Sudar e altre personalità. Le adozioni a distanza, da parte di famiglie e di governi, consentirebbero di evitare l'allontanamento dei bambini adottati dal Paese. Si è discusso anche del progetto di affiancare alla, tregua decisa a livello politico-militare una «tregua umanitaria» in occasione della quale un convoglio terrestre, o un ponte aereo, potrebbe inoltrare aiuti a Sarajevo da Spalato. Le iniziative di cui la Contri sta discutendo con i suoi interlocutori a Sarajevo si inquadrano anche nella proposta del ministro degli Esteri Beniamino Andreatta di convocare a Firenze una riunione internazionale dei ministri per gli Affari sociali. Per tutta la giornata della visita della Contri, a Sarajevo non si sono praticamente sentiti colpi di arma da fuoco. [Ansai
Persone citate: Arif Smajkic, Beniamino Andreatta, Contri, Fernanda Contri, Mustafà Beganovic, Pero
Luoghi citati: Bosnia, Firenze, Jugoslavia, Roma, Sarajevo, Spalato
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