Sisde ecco le follie dei fondi neri di Giovanni Bianconi

Dai verbali degli interrogatori un po' di luce sull'utilizzo delle spese riservate Dai verbali degli interrogatori un po' di luce sull'utilizzo delle spese riservate Sisde, ecco le follie dei fondi neri All'estero con la dama di compagnia, gratis alla partita ROMA. Tornano le voci dall'interno del Sisde, pescate tra le migliaia di atti processuali dell'inchiesta sui «fondi neri». E tornano i nomi già usciti - come quelli di Scalfaro, di Andò, dei prefetti - insieme ad altri rimasti finora nell'ombra. Ma emergono anche, e soprattutto, racconti di assunzioni clientelar! e spese non propriamente «di servizio», regali eccessivi. Il 10 novembre 1993 si presenta dal procuratore aggiunto Ettore Torri il signor Ugo Timpano, ex amministratore delle «spese riservate» del Sisde. Da tre giorni s'è scatenato il terremoto-Broccoletti, arrivato fino al Quirinale. Timpano parla dei presunti cento milioni al mese consegnati ai ministri dell'Interno: «All'inizio della sua gestione Malpica dispose che venisse mensilmente predisposta una busta contenente 100 milioni, senza alcuna indicazione; io personalmente la portavo al direttore ma non so cosa lui ne facesse. Ciò proseguì per un certo periodo..., mi pare di ricordare che non si andò oltre il 1987, poi Malpica non la richiese più...». Timpano rivela anche che nei giorni precedenti s'era presentato da lui Broccoletti, chiedendogli di confermare «la busta di cento mi lioni che veniva consegnata al ministero dell'Interno Scalfaro». L'ex cassiere dice che della destinazione finale di quella busta lui non sa niente, e che ne parlò con Malpica: «Commentò che erano dei pazzi, avrebbero sollevato un pandemonio... Preciso che io gli dissi che circolava la voce che qui soldi andassero al ministro Scalfaro, e a questo punto ribadi che ci avrebbe pensato lui, senza peraltro confermarmi la circostanza». Sempre Timpano parla del «dottor Muggeo, segretario particolare dell'on. Rognoni che allora non aveva incarichi di governo. Mi recavo nello studio personale dell'onorevole. Al Muggeo consegnavo una busta che ne conteneva altre due, che mi pare contenevano 6 milioni e 300 mila lire». Il giorno dopo, 2 novembre, si presenta in procura l'ex «ufficiale pagatore» Salvatore Locri, che conferma le dichiarazioni di Timpano sulle buste da 100 milioni al mese consegnate fino al 1987, e aggiunge: «Ricordo che considerammo con il dr. Timpano che la sospensione coincideva con la cessazione della carica di ministro rivestita dall'on. Scalfaro». Ancora Locci. Sull'ex ministro della Difesa Salvo Andò (che sostiene l'esistenza di un'omonimia, chiedendo l'archiviazione) dichiara: «Ricordo che effettivamente gli venivano corrisposti 10 milioni al mese... La consegna del denaro avveniva nell'ufficio di Malpica ogni volta che Andò veniva. Malpica chiamava telefonicamente me o Timpano, dicendoci di portare una busta con 10 milioni. Noi la portavamo nella stanza del Direttore dove effettivamente era presente Andò. Preciso che si trattava dell'on. Salvo Andò». Ed eccoci al prefetto di Napoli Umberto Improta. «Rammento racconta Locci di Improta - che già percepiva 2 milioni quando era capo dell'Ucigos e poi, venuto come questore a Roma, passò subito a trovare il prefetto Malpica. Improta, entrato noi mio uHìcio presente il dr. Timpar ^r ritirare la busta mensile, trovi che ì. dr. Malpica. Questi disi, che da quel momento dovevanc essere aggiunti 10 milioni al mensile del dr. Improta. Demmo da allora perciò 12 milioni». E adesso sentite la signora Teresa Riccio, assunta nel 1987 «su segnalazione» della «zarina»: «Il mio unico viaggio in Sud America è stato nel vovemnbre del 1989, in Argentina. Io venni comandata in questo viaggio sostanzialmente per tenere compagnia alla signora Martucci... Io non pagai l'albergo e non so chi ebbe ad assolvere tale incombenza». Un'altra amica della «zarina» è Ileana Jesurum, ostetrica in pensione. «Siccome ero stata licenziata dall'opedale di Palestrina - dice agli inquirenti - un paio d'anni dopo sono stata assunta al Sisde per interessamento della Martucci. Prestavo la mia opera come infermiera nell'ambulatorio della Direzione... Sono stata 15-20 giorni in Argentina e mi limitavo a stare in albergo per accudire la Martucci, che soffriva di crisi ipertensive...». Ugo Gambardella, ex genero della Martucci, lamenta le vendette della «zarina». «Preciso che in concomitanza con la crisi matrimoniale cominciai ad essere "vessato", nel senso che ero sottoposto a continui trasferimenti d'ufficio con destinazioni diverse da Roma; mi venne riferito dai colleghi che lo stesso trasferimento non riguardava una missione concreta, ma era frutto della volontà della Martucci...». E Nicola Cerbone, impiegato presso la segreteria di Malpica, rivela: «Tra i miei incarichi vi era quello di provvedere all'acquisto di biglietti per le partite di Roma e Lazio». Ogni domenica tre o quattro biglietti, ma dopo due anni Cerbone fece una relazione al capo di Gabinetto spiegando che era più conveniente fare degli abbonamenti: «Questa mia proposta venne accolta e mi recai personalmente presso le sedi delle società calcistiche a sottoscrivere gli abbonamenti». Giovanni Bianconi Il prefetto Umberto Improta

Luoghi citati: Argentina, Lazio, Napoli, Palestrina, Roma, Sud America