Il ritorno dei Beatles? Una favola di Fabio Galvano

Ridde di voci, proposte da milioni di dollari ma Harrison e McCartney smentiscono Ridde di voci, proposte da milioni di dollari ma Harrison e McCartney smentiscono Il ritorno dei Beatles? Una favola Dicono: «Noi ancora insieme? Mai finché John Lennon rimarrà morto» LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La febbre sale. E' Bcatlemania, come ai tempi d'oro. E a poco servono le secche smentite di Paul McCartney e George Harrison. I Beatles sono sulla cresta dell'onda, tutti se li contendono - per un ritomo in concerto - a colpi di milioni di dollari. «Sciocchezze», ha dichiarato Paul, tentando di mettere un coperchio sul pentolone di questa telenovela: «Una riunione dei Beatles ha la stessa possibilità di riuscita di un soufflé riscaldato. Quando John era vivo, forse c'era una possibilità. Ma senza di lui non accadrà mai». E George, di rincalzo: «I Beatles insieme? Mai, finché John rimarrà morto». Eppure il tam-tam insiste e il magico nome dei Beatles domina la scena musicale londinese. Proprio in questi giorni Paul, George e Pungo hanno avviato a Londra - protetti da una cortina di silenzio - la registrazione di alcuni pezzi completamente nuovi, da inserire nella colonna sonora del mega-documentario televisivo (dieci puntate di un'ora) che sarà pronto per l'autunno. Ed è già a buon punto la raccolta - quattro o sei ed, non è ancora deciso - degli inediti dei Beatles, rimasti per un quarto di secolo nelle casseforti Emi ed Apple; anzi cominciano a filtrare, su questo punto, titoli e particolari della difficile ricerca, curata da George Martin che fu il produttore del quartetto di Liverpool. Ma è attorno al concerto che se ne dicono di tutti i colori. C'era già un'offerta dagli organizzatori del grande happening con cui si vorrebbero celebrare i 25 anni di Woodstock. Ma la scorsa settimana è stato annunciato un progetto colossale per un concerto al Central Park di New York: un milione di spettatori, collegamento televisivo via satellite garantito a tutto il mondo, cifre da capogiro (20 milioni di dollari a testa, compreso Julian Lennon che prenderebbe il posto di papà John). Anche dall'isola di Wight è venuta un'offerta ma più modesta: «appena» 7 miliardi di lire. Sono soltanto chiacchiere? Può darsi. Non lo dicono solo Paul e George, ma anche chi, nel loro campo, cura gli interessi commerciali di quella garantita macchina da soldi. Non c'è bisogno di un concerto, si precisa a Londra, per garantire un buon gruzzolo. Basta il documentario televisivo. La lavorazione è ormai bene avviata e le prospettive sono di diritti d'autore per almeno 75 miliardi di lire. Al loro confronto i guadagni di un concerto sarebbero irrisori. Si dice che la Bbc, per assicurarsi i diritti di trasmissione in Inghilterra, abbia già offerto 5 miliardi di lire. L'esercizio più immediato, tuttavia, dovrebbe rivelarsi il cofanetto di dischi dei Beatles inediti. George Martin è al lavoro da tempo; e ormai le indiscrezioni che filtrano sono consistenti. Sentiremo «Etcetera», una canzone di Lennon e McCartney che Paul volle escludere dal «White Album» del 1968. E poi ci sarà «In Spite of Ali the Danger», una ballata che è l'unica canzone mai registrata dal duo McCartney-Harrison, scritta e registrata quando erano giovanissimi, nel 1958. E ancora: «Summnr- lime», di George Gershwin, registrata ad Amburgo nel 1960 (senza Ringo). Sentiremo Ringo esibirsi in «If You Got Trouble» del 1965; e i quattro, tutti insieme, in «Watching Rainbows», una canzone registrata durante la lavorazione di «Let It Be» ma poi esclusa dal disco. «Leave My Kitten Alone» era uno dei rari pezzi non scritti dai Beatles: fu John a non volerlo nell'album «Beatles For Sale». «Jessie's Dream» fu invece incluso nel film «Magical Mystery Tour» ma non uscì mai come disco. Fabio Galvano McCartney, Harrison e Ringo (foto) hanno però registrato insieme la musica per un documentario tv

Luoghi citati: Amburgo, Inghilterra, Liverpool, Londra, New York