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Accoglienze Accoglienze Sì a Scarpati ni a Livatino BERLINO. Apparizioni, chiacchiere e critiche al FilmFest. Wim Wenders si fa vedere attentissimo alla proiezione di «Jeanne la Pucelle», insieme con la nuova moglie bionda molto cattolica e con addosso un piumone bianco sterminato eppure insufficiente: siamo a otto gradi sotto zero, vento di tramontana. Liv Ullmann (55 anni, e si vedono) si fa viva per raccontare del secondo film che dirigerà come regista, «Kristin Lavransdatter», da un romanzo famoso di Sigrid Undset norvegese come lei, con il vecchio amico Sven Nykvist direttore della fotografia e Elisabeth Matheson protagonista. Le due attrici più eleganti e aggiornate (ossia struccate, dimesse, con gli occhiali da vista e le labbra pallide, con indosso soltanto sublimi vestiti molto usati) sono Tilda Swinton l'inglese e la tedesca Corinna Harfouch, componente la giuria e protagonista del nuovo film di Margarethe von Trotta. I Vip si chiamano in tedesco Prominenten, mentre per i Vup (Very Unimportant Persons) non esiste un termine specifico; le coproduzioni europee vengono dette Europudding, mentre il direttore del festival che ha le mani grassocce è soprannominato Wurstfinger, dita-wurstel. Il primo film tedesco in concorso, «Alles Auf Anfang» (Tutto da capo) di Reinhard Muenster racconta, vedi un po', l'impossibilità di realizzare un film in Germania. «Il giudice ragazzino», primo film italiano in concorso, ha avuto giudizi contrastanti dai suoi primi critici tedeschi. Tagesspiegel: «Il cinema ci ha dato omicidi di mafia più spettacolari, ma il sensazionalismo è proprio quanto il regista voleva evitare»; Berliner Morgenpost: «Dal punto di vista artistico non dà molto, è palesemente fatto per la televisione, girato in stile di routine, non suscita partecipazione»; Die Welt: «Un thriller politicopessimistico... lascia nello spettatore un senso d'inquietudine su una terra perduta»; BZ: «Il grande asso nella manica del film è il protagonista Giulio Scarpati». [1. t.]