Karajan stecca nel cd pirata di Emanuele Novazio

Boom delle registrazioni «rubate» Boom delle registrazioni «rubate» Karajan stecca nel ed pirata BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Gli errori di Herbert von Karajan, in un famoso allestimento del Flauto magico all'Opera di Vienna. Le stecche del pianista Vladimir Horowitz, che mentre eseguiva il primo concerto per pianoforte e orchestra di Ciakovskij a un certo punto sbagliò tonalità e insistette nell'errore. Le stonature del baritono Hans Hotter nel Tristano di Wagner, a Buenos Aires. Senza i «pirati del Cd» - bande organizzate e milionarie che all'insaputa degli esecutori registrano dal vivo, in sala, i concerti delle star non ne sapremmo niente. Grazie a loro, la storia della musica mondiale si arricchisce di pettegolezzi come questi, ma anche di edizioni rare, di testimonianze indispensabili e preziose per conoscere l'evoluzione dei maggiori interpreti del nostro tempo. Secondo un rapporto dello Spiegel, è da questo mercato illegale e ramificato in tutto il mondo che affiorano, per esempio, alcune storiche interpretazioni di Sergiu Celibidache, soprattutto al tempo della sua direzione all'Opera di Monaco e a Berlino. Il maestro romeno non ama incidere dischi, che definisce «frittate sonore»: per anni, i «pirati» hanno affollato le sue esecuzioni in pubblico, per raccoglierle di prima mano e registrarle a sua insaputa. Per molti esponenti di questo mercato clandestino, Celibidache è diventato quasi un vanto: orgoglio della professione e occasione di ottimi guadagni. Come Arturo Benedetti Michelangeli, uno dei più grandi pianisti del nostro secolo ma ritroso e schi- Dall'alto, Herbee Vladimir Hor t von Karajan witz vo al punto da rifiutare contratti miliardari per non doversi confrontare con il pubblico. Michelangeli si esibisce di rado, incide pochissimo: come quelli di Celibidache, anche i suoi concerti sono dunque preda ghiotta dei discografici pirati. Ma nel museo sonoro nel quale - un po' alla volta - si sono trasformate le edizioni clandestine oggi riversate in Compact Disc, ci sono altre pregiate rarità. Per esempio, il debutto folgorante di von Karajan alla Festspielhaus di Bayreuth nell'Oro del Reno di Richard Wagner: anno 1951. O il battesimo col pubblico del baritono Dietrich Fischer-Dieskau nel Tannhàuser di Wagner: anno 1954. Per non parlare di Maria Callas, la più amata dal mercato clandestino: i cataloghi di editori dal nome fantasioso («Myto», «Meteor», «Kyoun») vantano centinaia di sue interpretazioni, molte delle quali storiche. E' la più registrata, e a tanti anni dalla morte resta la più richiesta e la più venduta. Una rassegna per autori mostra invece ai primi posti Wagner (il ciclo dei Nibelunghi è offerto in sei edizioni) e Verdi: con otto versioni del Don Carlos e dodici del Trovatore. Qualche volta, certo, l'edizione clandestina lascia un po' a desiderare: la musica 6 coperta da fruscii, da colpi di tosse e perfino dal respiro del pirata, che nasconde su di sé il microfono. Ma anche questo, assicurano i collezionisti, giova al fascino della discografia corsara. Gli intenditori non hanno dubbi: molto meglio delle incisioni asettiche, da laboratorio. Emanuele Novazio Dall'alto, Herbert von Karajan e Vladimir Horowitz

Luoghi citati: Berlino, Buenos Aires, Monaco, Vienna