«Brandt tradito dal sesso»

La rivista dell'aristocrazia: ecco le 13 favorite Un giornale: era la spia Guillaume a procurargli le amanti «Brandt tradiro dal sesso» 1974, scandalo rosa a Bonn BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Willy Brandt non lasciò la guida del governo federale - il 6 maggio del 1974 - perché travolto dall'arresto del suo consigliere Guillaume, talpa di Honecker e del regime comunista, ma perché era coinvolto in uno scandalo rosa ed era diventato ricattabile dall'Est? La tesi, già adombrata in passato, viene rilanciata con fragore dal settimanale Focus mentre la campagna elettorale per il rinnovo del Bundestag (si voterà il 16 di ottobre) è già incandescente. Il giornale pubblica un documento inedito: il rapporto che Horst Herold - all'epoca responsabile del Bundeskriminalamt, la polizia criminale - consegnò all'allora ministro degli Interni Hans Dietrich Genscher, diventato in seguito il capo della diplomazia federale nel governo Kohl. Vi si legge che era proprio Guillaume - spia comunista e capitano dell'Esercito popolare della Ddr - a procurare le donne a Brandt. Dopo la scoperta della sua vera identità e angosciato dalla possibilità di essere sottoposto a pressioni personali devastanti per sé e per il Paese, l'uomo politico socialdemocratico decise di dimettersi. Secondo Focus i giorni più difficili del Cancelliere, quelli decisivi per il suo futuro politico, cominciano alla fine di aprile: quando Brandt, però, aveva già manifestato segni di nervosismo per le crescenti difficoltà all'interno del partito, dove l'opposizione del rivale Herbert Wehner diventata sempre più aspra, e per gli ostacoli incontrati dal suo governo (il settimanale Spiegel titolava in quei giorni «Un Cancelliere in crisi» la sua storia di copertina). In quelle ore addirittura, secondo una testimonianza dello storico Arnulf Baring, Brandt pensò al suicidio, e scrisse una lettera di addio ai famigliari - che non consegnò mai - per spiegare le ragioni del suo gesto disperato. Dietro i «pensieri opprimenti» ai quali il Cancelliere allude nel suo diario, afferma Baring, c'era però una depressione generale, uno stato d'animo desolato accentuato dalla malattia seguita a un viaggio in Egitto. Nessuna storia di donne, nessun timore di essere ricattato. Focus lascia intendere invece che le ragioni della depressione erano altre. Brandt decise il ritiro poco dopo aver incontrato il ministro della Giustizia Jahn e il Procuratore federale Buback, il 6 maggio: con loro, scrive il giornale, l'artefice dell'Ostpolitik parlò a lungo di Guillaume, dal 24 aprile in carcere con la moglie Christel, e di quanto il suo ex braccio destro sapeva sulla sua vita privata. Ma lo scandalo, ai vertici dell'amministrazione, era esploso da quasi due settimane: Herold aveva raccolto le testimonianze sul ruolo di Guillaume nelle avventure galanti del Cancelliere il 26 aprile, e aveva informato Genscher delle sue scoperte una prima volta a voce, il 29 aprile, e poi con una lettera, il giorno dopo. Erano state le testimonianze incrociate delle guardie del corpo a convincere Herold. Tutte concordavano su un punto, dice il documento pubblicato dal settimanale: era Guillaume a procurare le donne a Brandt, era la talpa di Honecker a combinare gli appuntamenti segreti del Cancelliere. Molti appuntamenti, a dar retta a Herold: con conoscenze occasionali, con giornaliste di grido, alle volte con delle professioniste (i nomi i vengono omessi dal giornale). Gli incontri avvenivano in albergo, durante i viaggi ufficiali del Cancelliere, e qualche volta perfino sul treno speciale con il quale Brandt si spostava per il Paese. Dell'esistenza di questo rapporto, Brandt fu informato dal principale collaboratore di Genscher, Klaus Kinkel, oggi ministro degli Esteri federale: i due uomini si incontrarono il primo maggio in un albergo di Amburgo, Kinkel mise i documenti sul tavolo della colazione. Nei suoi diari, Brandt accenna soltanto di sfuggita al documento e alla successiva conversazione telefonica con Genscher: non precisa il contenuto delle carte che gli erano state consegnate, ma le definisce il frutto di una «fertile fantasia». Sei giorni dopo le dimissioni, a vent'anni di distanza un clamore forse strumentale. Emanuele Novazio Squillo e giornaliste Le incontrava anche in treno A sinistra il cancelliere Willy Brandt Sopra la spia Guenther Guillaume

Luoghi citati: Amburgo, Bonn, Egitto