JAZZ PER UN MASSACRO di Gabriele Ferraris

JAZZ PER UN MASSACRO JAZZ PER UN MASSACRO In scena attori e musicisti Da Israele la pianista Magnes Lm ATTENZIONE dell'U" nione Musicale nei confronti delle «musiche non classiche» ha fruttato quest'anno un meditato programma che s'intitola «Altre tradizioni» e propone un avvicinamento progressivo ai suoni afroamericani, dalle radici «colte» fino al jazz contemporaneo. La seconda tappa del viaggio si consuma lunedì 14 febbraio al Conservatorio di piazza Bodoni (ore 21, poltrone 30 mila lire, ingressi 20 mila in vendita mezz'ora prima del concerto) con «Jazz per un massacro»: nessun riferimento alla strage di San Valentino, bensì una performance ispirata all'opera Qui sopra la pianista Liza Magnes A destra Tony, leader del gruppo Tony e i Volumi di Celine, dove i testi affidati agli attori Massimo Venturiello e Ubaldo Lo Presti (ideatori dell'operazione) sono sottolineati e commentati dalla musica scritta ed eseguita dal trombettista Massimo Nunzi e dal suo gruppo (Sandro Satta al sax, Mauro Battisti al contrabbasso e Mory Thione alle percussioni). Staremo a vedere: incuriosisce il parallelo fra il ritmo della scrittura céliniana e quello del jazz. Altra contaminazione jazz è quella proposta (sempre lunedì 14 al circolo «Storyvule» in via San Massimo 14, ore 22) dalla pianista israeliana Liz Magnes. Studiosa di musiche etniche, la Magnes rilegge in chiave jazz tradizioni assai lontane fra loro, giungendo al ladino dei romanceros spagnoli da remote radici ebraiche e arabe, per quindi rivisitare la modernità di un Gershwin. Interessante. Infine, una segnalazione per gli appassionati del jazz tradizionale: il cornettista e clarinettista Beppi Zancan presenta venerdì 11 al «Caffé Leri» (corso Vittorio Emanuele 64, ore 22) la sua nuova formazione con Noris Bortolotti al piano, Giorgio Bianco alla chitarra, Dario Ariaudi alla batteria e Giancarlo Verde al contrabbasso. Gabriele Ferraris

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