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I I compromessi, lo sfaldamento dei valori, il miraggio e le lusinghe del potere, l'assuefazione alla disonestà di un immaginario politico democristiano di area siciliana, sono al centro di «L'onorevole», la commedia che Leonardo Sciascia scrisse 30 anni fa con penna profetica. L'opera è in scena in questi giorni - dal 14 al 20 febbraio - all'Adua di corso Giulio Cesare, allestita dalla Compagnia dell'Atto (interpreti Renato Campese e Lina Bernardi, nella foto), con la regia di Paolo Castagna. alle elezioni politiche. Sarà il primo gradino di una carriera che lo porterà ai più alti vertici dello Stato, ma che, contemporaneamente, lo condurrà al misconoscimento di tutti quei dettami morali che regolavano la sua vita. «Il protagonista della commedia di Sciascia potrebbe rappresentare, a caso, uno dei tanti uomini di partito che hanno attraversato la scena politica nazionale negli ultimi anni - spiega Castagna -. "L'onorevole" è un'amara parabola sul potere, sulla sua conquista e sull'accettazione di quei compromessi utili a conservarlo. Sul disfacimento prima, e sulla assoluta cancellazione poi, di quei valori morali che dovrebbero guidare la gestione della cosa pubblica». L'ascesa politica di Frangipane causerà, in casa, la disgregazione della famiglia e la rottura irrimediabile del rapporto con la moglie. «Uno degli interessi «L'onorevole» fu composto di getto in una settimana soltanto: l'autore vi colse un fenomeno di gravissima portata che soltanto molto più tardi, soltanto oggi, è stato compreso appieno. L'occasione del testo è la storia di Emanuele Frangipane, un oscuro insegnante di una piccola città della provincia siciliana, che, nell'immediato dopoguerra, accetta di candidarsi

Persone citate: Castagna, Emanuele Frangipane, Frangipane, Leonardo Sciascia, Lina Bernardi, Paolo Castagna, Renato Campese, Sciascia