A Firenze di F. M.

A Firenze A Firenze Negozi e artigiani contro Morales FIRENZE. Mezza pagina a pagamento sulla cronaca di Firenze della «Nazione» per gridare alla città il loro profondo scontento e per formalizzare una frattura con la giunta comunale che ormai appare insanabile. Commercianti e artigiani del capoluogo toscano, due categorie molto influenti sui destini politici della città, sono in rivolta contro il sindaco Giorgio Morales e il suo governo. In altri tempi non ci sarebbe stato di che stupirsi. Le polemiche tra le giunte rosse che hanno governato Firenze in passato e i «bottegai», come venivano additati con un pizzico di disprezzo i commercianti soprattutto del centro storico, hanno riempito le cronache dei giornali e animato le sedute dei Consigli comunali. Ma questa volta la ribellione, sfociata in una formale richiesta di dimissioni, riguarda un governo di pentapartito. Inoltre, particolare non secondario, sui banchi della maggioranza (eletto nelle liste de) siede Valentino Giannotti, presidente (forse sarebbe meglio dire monarca assoluto) della Confcommercio fiorentina. Ma tant'è: col vento del rinnovamento che soffia impetuoso niente e nessuno può ritenersi al riparo di contestazioni. La rottura tra le due categorie economiche cittadine e il governo di Palazzo Vecchio si è consumata in questo primo scorcio dell'anno. Pietra dello scandalo i provvedimenti di traffico (blocco fisso della circolazione per due giorni la settimana, previsto allargamento della zona blu all'Oltrarno) e l'aumento delle tasse di concessione del suolo pubblico (più 50 per cento) e del servizio di nettezza urbana (più 30 per cento). «Continuano a scherzare con il lavoro e la salute» s'intitola l'inserzione fatta pubblicare sul giornale, firmata da Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Associazione Artigiani, [f. m.]

Persone citate: Associazione Artigiani, Giorgio Morales, Morales, Valentino Giannotti

Luoghi citati: Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Firenze