Prima domenica di shopping Roma in tilt
Nella battaglia tra commercianti ha vinto il fronte del no: aperti solo cinquecento negozi Nella battaglia tra commercianti ha vinto il fronte del no: aperti solo cinquecento negozi Prima domenica di shopping, Roma in tilt Centro paralizzato per ore ROMA. I negozianti della città si sono divisi, ma ha vinto il fronte del no. Una vittoria a metà visto che i clienti si sono presentati puntuali all'appello e sono rimasti delusi dal trovare le vetrine spente. Secondo i dati della sala operativa dei vigili urbani di mattina ci sono stati 1184 negozi aperti che si sono ridotti a 501 nel pomeriggio. Ma chi ha aderito all'invito del Comune ha fatto buoni affari. A via Condotti, una delle vie più eleganti del centro e una delle più contrarie all'apertura domenicale, hanno alzato le serrande solo Benetton e il negozio che vende gli orologi swatch. Per entrambi è stato un buon successo. La prospettiva dello shopping, complice anche il carnevale, ha stanato dalle case i romani che cercando di avvicinarsi in massa al centro storico hanno mandato in tilt il traffico. Auto incolonnate sui due Lungotevere, sul Muro Torto, in via Cavour, e in tutte le zone limitrofe, malgrado la massiccia presenza dei vigili urbani: così ha avuto un risvolto pesante per la circolazione la prima domenica di shopping della capitale. «Il potenziamento delle nostre unità agli incroci e ai varchi - fa sapere la sala operativa dei vigili urbani - non ha potuto evitare che, almeno in tutto il settore del centro, il traffico soprattutto nel pomeriggio diventasse intensissimo». Il trionfo, come si prevedeva, è stato dei grandi magazzini e dei mega centri commerciali dove, in alcuni, in serata si aveva addirittura difficoltà ac entrare. In molti hanno approfittato del giorno di festa per rifornire la dispensa di casa negli ipermercati. Sono andate bene anche le librerie, che però a Roma già da tempo aprono la domenica. I più delusi sono stati i turisti. «In albergo ci avevano detto che avremmo trovato tutto aperto», si lamentano alcuni giapponesi fermi con il naso schiacciato davanti alla vetrina di uno dei loro negozio preferiti, Louis Vuitton. II sindaco Rutelli è comunque ottimista: «bisogna creare un costume e un'aspettativa, poi vedrete che le cose cambieranno e le saracinesche dei negozi rimarranno aperte». Cantano vittoria 'quelli della domenica', i commercianti che a costo di salate multe da anni si battono per vendere anche nel giorno di festa. «Sto andando alla grande - ha commentato Stefano Parsi, il p^str.io di via Tor de Schiavi che nel '92, per protesta contro il divieto di apertura, una domenica si barricò nel negozio minacciando di dare fuoco a tutto. «C'è più gente che nei giorni normali - ha detto Parsi soddisfatto - tutto a vantaggio dei nostri affari». La prossima battaglia di 'Quelli della domenica' avrà inizip tra breve con la sfida alla legge che vieta la panificazione tra la notte del sabato e la domenica. «Daremo ai romani il pane fresco anche la domenica», assicurano. Soddisfatto l'assessore comu¬ nale alle attività produttive Claudio Minelli che cerca di smorzare le polemiche delle associazioni dei commercianti, come la Confesercenti, scese sul piede di guerra con un ricorso al Tar. «Non c'è stata nessuna rivoluzione e questo è un fatto importante», chiarisce Minelli. «Questa domenica comunque è un test per saggiare gli umori». E a capire l'umore nero del fronte 'contrario' allo shopping domenicale bastava leggere i cartelli affissi sulle serrande chiuse. ((Agli attuali e futuri disoccupati, c'era scritto su uno di questi, il sindaco di Roma garantisce negozi aperti la domenica», firmato: 'comitato per la difesa della domenica di tutti i cittadini', [m. cor.] Due immagini dalla prima domenica di shopping a Roma: c'è chi ha voluto affidare il proprio dissenso a un cartello
Persone citate: Benetton, Claudio Minelli, Louis Vuitton, Minelli, Parsi, Rutelli
Luoghi citati: Roma
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