Humus uccide uno 007 israeliano

Humus uccide uno 007 israeliano MIDIO ORBENTE A Gaza gli estremisti islamici giustiziano quattro «collaborazionisti» Humus uccide uno 007 israeliano Agguato in Cisgiordania, feriti altri due agenti GERUSALEMME. Agguato a tre agenti dello Shin Bet, i servizi di sicurezza israeliani: uno è stato ucciso e due sono stati feriti in un agguato teso ieri da due palestinesi a Beituniya, un villaggio della Cisgiordania a Nord di Gerusalemme. Con ogni probabilità, l'attentato rientra nella campagna lanciata dai gruppi radicali palestinesi che si oppongono all'accordo tra Israele e Olp: dal 13 settembre, giorno in cui fu firmata la dichiarazione di Washington, sono stati uccisi 21 ebrei e 62 palestinesi. L'agguato è stato rivendicato dal movimento islamico «Hamas» e dal suo braccio armato «Ez Aldin al-Qassam» con una telefonata anonima, giunta al centralino della radio dell'esercito. L'emittente ha mandato in onda la voce di un uomo, che parlava in ebraico con accento arabo. «Ez Aldin al-Qassam si assume la responsabilità per quello che è avvenuto a Beituniya, presso Ra- mallah. L'abbiamo fatto perché era quello che si doveva fare. E questo è tutto. Per ora», ha affermato l'anonimo interlocutore, precisando che tra gli israeliani colpiti «c'è un ufficiale». In serata, mentre era in corso una massiccia caccia all'uomo, l'emittente militare ha reso noto che presso Ramallah sono stati arrestati due palestinesi che potrebbero essere coinvolti nell'attentato. L'attacco ai tre agenti è avvenuto mentre erano a bordo di un'auto. Due palestinesi hanno aperto il fuoco e i tre israeliano hanno risposto al fuoco. I due attentatori si sono poi dileguati, prima a piedi e quindi con un'automobile che e stata in seguito ritrovata nella vicina al-Bireh, presso gli uffici della «Mezzaluna Rossa». L'auto su cui viaggiavano i tre israeliani - ha precisato la radio militare - è stata colpita da 50 proiettili. Anche nella striscia di Gaza, i militanti integralisti islamici continuano la loro offensiva: nelle ultime 24 ore, quattro palestinesi, tra cui due donne, sospettati di collaborare con Israele, sono stati uccisi. E' polemica, intanto, in Israele sulle dichiarazioni del segretario generale laborista Nisim Zvili, «profeta» della possibile creazione di uno Stato palestinese entro il 2000, alla vigilia della ripresa dei colloqui di Taba tra israeliani e Olp su Gaza e Gerico e dei negoziati di Washington tra lo Stato ebraico e le controparti siriana, giordana, libanese e palestinese sul futuro generale assetto di pace nella regione mediorientale. Zvili ha dato per scontato che a fine secolo sui territori arabi oggi occupati nascerà uno Stato palestinese. Duro il commento del presidente del partito Likud, Landau: «Queste dichiarazioni danno per scontata la fine dello Stato di Israele». Gelido il primo ministro Rabin che, di fatto, ha sconfessato Zvili. lAnsa-Agij

Persone citate: Landau, Mezzaluna, Rabin, Shin Bet